16 maggio 2025
Aggiornato 07:00
SuperEnalotto

Il popolo degli immigrati «gioco, vinco e resto»

Caccia al jackpot nelle ricevitorie multietniche romane. I meno interessati a sestine e sistemi sono i cinesi

ROMA - Tutti uguali di fronte al jackpot. Dall'alto dei suoi 136 milioni di euro il Gigante della Sisal non fa distinzioni etniche, politiche, sociali e di sesso. Oltre 22 milioni di giocatori che provano a centrare la sestina vincente e, tra questi c'è una consistente 'truppa' di stranieri. E non solo i turisti da jackpot occasionali. C'è anche chi in Italia vive da tempo, clandestino e non, e nel jackpot, o comunque in una vincita fortunata, vede un mezzo per realizzare i propri sogni. Un po' come succede negli Stati Uniti, dove la Green Card, la carta che permette agli stranieri di avere permesso di residenza illimitato, si ottiene anche con una sorta di lotteria.

La conferma arriva facendo un giro per l'Esquilino o Torpignattara, alcuni dei quartieri decisamente multietnici della capitale. La caccia alla fortuna passa anche da qui, tra take away cinesi, videoteche bengalesi e call center indiani. «Al SuperEnalotto giocano tutti» confermano i ricevitori «Arrivano e giocano piccole cifre perchè il sogno di ricchezza non conosce nè confini nè condizioni sociali. Del resto chi non ci proverebbe con un euro?». I meno interessati a sestine e sistemi sono i cinesi, maggiormente attratti da altri tipi di gioco, con vincite magari minori, ma dall'incasso immediato: «Hanno la passione delle scommesse e delle newslot», confida un addetto al gioco.