28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Immigrati

Acli: espulsioni comunitari negano principi Europa solidale

E' quanto affermano le Associazioni cristiane dei lavoratori in riferimento alla richiesta avanzata oggi a Parigi alla UE dal ministro Maroni

ROMA - Le espulsioni dei cittadini comunitari sollecitate oggi a Parigi dal governo italiano «rischiano di contraddire i principi di quell'Europa solidale che traggono ispirazione dalle sue indelebili radici cristiane». E' quanto affermano le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani in riferimento alla richiesta avanzata oggi a Parigi alla Commissione europea dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, rispetto alla possibilità di espellere e rimpatriare i cittadini comunitari che non rispettino la direttiva europea 38 del 2004, che stabilisce a quali condizioni (reddito e abitazione) il cittadino comunitario può risiedere in un Paese dell'Unione.

«La vera questione - spiegano le Acli - non riguarda l'espulsione del singolo comunitario che delinque, ma la limitazione per motivi di censo della «libertà di movimento e di insediamento delle persone» cui fa riferimento la stessa direttiva 38 del 2004 evocata dal Governo. Espellere i poveri equiparandoli ai delinquenti non può non contraddire i principi di giustizia e solidarietà sui quali si vorrebbe costruire l'Europa unita, in ossequio alle sue radici cristiane».

Le Acli dunque auspicano prevalga, nel giudizio della Commissione europea, anche in riferimento alle vicende francesi, la considerazione del «principio di proporzionalità» ribadito dalla direttiva 38 e contemplato dal Trattato europeo, secondo il quale in materia di libera circolazione delle persone non devono essere imposte condizioni eccessive per garantire l'esercizio della libertà di soggiorno, né sanzioni sproporzionate per il mancato rispetto di quelle formalità che fungono da ostacoli alla libera circolazione. «Si tratta di capire - concludono le Acli - quale Europa vogliamo costruire per il futuro. L'Europa che torna a costruire frontiere e muri, oppure l'Europa dei cittadini liberi, nel rispetto della legalità e della giustizia».