28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Roma

Un bimbo muore arso nel campo Rom

Ustionati il fratello di 4 mesi e i genitori. Alemanno: «Avanti con gli sgomberi»

ROMA - La morte del bimbo di tre anni carbonizzato nel campo nomadi a Roma è per il sindaco della Capitale la conferma che si deve procedere nella politica degli sgomberi.
Ieri notte, i vigili del fuoco hanno ricevuto la segnalazione dell'incendio al 115 verso l'1,30 del mattino dalle forze dell'ordine e dalle telefonate degli abitanti del campo. Giunti sul posto e terminate le operazioni di spegnimento delle fiamme, hanno trovato all'interno di una delle baracche il corpo del piccolo. Il fuoco ha ustionato anche i genitori del bambino e il fratello di pochi mesi; i due adulti sono ricoverati al Gemelli e le loro condizioni non sono gravi. «La morte atroce di un bambino romeno di tre anni è un grave lutto che colpisce la nostra città», ha detto il sindaco della città Gianni Alemanno.

«Sono i terribili rischi e i drammi che si vivono negli accampamenti abusivi che da troppi anni esistono a Roma questo dimostra che bisogna andare avanti rapidamente sul nostro piano nomadi che nella sua piena realizzazione prevede lo sgombero di tutti i campi abusivi per portare coloro che non hanno residenze fisse all'interno di campi autorizzati pienamente controllati sul piano della legalità, della sicurezza e della vivibilità», ha detto Alemanno.

Il campo nomadi si trova in un prato su via Ercole Morselli, lungo via della Magliana sulla direttrice dell'autostrada Roma-Fiumicino. Dopo l'incendio è stato disposto per motivi di ordine pubblico e sicurezza l'immediato sgombero del campo rom della Magliana, tuttavia quasi la totalità dei nomadi non vuole abbandonare il campo e non accetta l'inserimento in altre strutture. L'incendio ha coinvolto quattro o cinque baracche e le abitazioni provvisorie sul luogo sono forse una ventina in tutto, secondo i vigili che hanno effettuato le operazioni.

«È stata probabilmente una candela che ha incendiato una suppellettile a provocare il rogo in quattro baracche, provocando la morte di un bimbo che è rimasto carbonizzato e il ferimento del fratellino che però è fuori pericolo», così l'assessore alla Sicurezza del comune di Roma, Dario Ciardi, ha ricostruito la tragedia. «Oltre al fratellino ricoverato al Gemelli, ha spiegato Ciardi, c'è anche il papà che è ferito e nel pomeriggio mi recherò al Gemelli per portare la solidarietà del sindaco e di tutto il Comune di Roma». Il luogo dove si è sviluppato l'incendio costituisce un insediamento abusivo. L'insediamento era stato «bonificato» e smantellato dal comune di Roma un anno e mezzo fa, attualmente è abitato da 63 nomadi, di cui 15 minori ed è formato da 30 baracche.