20 aprile 2024
Aggiornato 02:30
La crisi del centrodestra

Vertice Berlusconi-Bossi, Maroni chiede decisioni chiare

L'incontro deve stabilire quale esito dare alla crisi politica della maggioranza dopo la spaccatura del Pdl tra finiani e berlusconiani. Udc: non ci interessa un «posto a tavola»

ROMA - E' il giorno del vertice tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. Il presidente del Consiglio è giunto a Lesa, sul lago Maggiore, attorno a mezzogiorno in elicottero. Dopo di lui sono arrivati il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il leader leghista, accompagnato dai sui fedelissimi: Roberto Calderoli, Roberto Cota e Federico Bricolo.

L'incontro deve stabilire quale esito dare alla crisi politica della maggioranza dopo la spaccatura del Pdl tra finiani e berlusconiani. La Lega preme per le elezioni anticipate, ma dagli uomini del premier si moltiplicano i segnali di apertura verso l'Udc, ai quali lo stesso Bossi ha replicato dando dello «stronzo» al leader centrista Pier Ferdinando Casini. Il fulcro della discussione odierna sarà proprio un possibile riavvicinamento ai centristi: senza entrare in maggioranza, potrebbero votare alcuni provvedimenti, in particolare sulla giustizia. Questa sarà, secondo le ipotesi più accreditate, la strada che Berlusconi prospetterà a Bossi.

UDC - Oggi il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa ha ribadito che il suo partito non è interessato alla «politica dell'aggiungi un posto a tavola». Ma un segnale di apertura è arrivato dal leader di Alleanza per l'Italia Francesco Rutelli, pronto, ha spiegato, a votare la riforma sulla giustizia «ma non la fiducia».

IL CASO FAMIGLIA CRISTIANA - Che il rapporto con il mondo cattolico sia cruciale per la maggioranza lo dice anche lo scontro durissimo tra Pdl e Famiglia cristiana. Dopo che ieri il settimanale cattolico aveva diffuso un editoriale molto critico nei confronti del presidente del Consiglio, dal partito del premier sono arrivate repliche aspre, fino alla definizione di «pornografia» per il periodico e di «caso umano» per il suo direttore.

MARONI - Al mondo cattolico guarda anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni, oggetto di critiche nei giorni scorsi da ambienti cattolici per la sua presa di posizione a favore delle espulsioni dei rom in Francia e per l'annuncio di un giro di vite anche in Italia. Maroni, a Rimini per il Meeting di Cl, ha annunciato di attendersi dal vertice di Lesa «una decisione chiara, una strategia, che significa sapere cosa fare nel caso che accada una certa cosa e cosa fare se ne succede un'altra, per evitare di trovarci impreparati qualunque sia quello che succederà».