2 ottobre 2025
Aggiornato 06:30
«I pattugliamenti delle coste non così efficaci»

La Caritas: immigrati in crescita nonostante gli accordi con la Libia

L'80% continua ad arrivare via terra mentre l'attenzione è rivolta agli sbarchi via mare. Ma il Viminale smentisce

ROMA - «I flussi di immigrati verso le coste italiane, in particolare a Lampedusa, sono decisamente diminuiti da quando è entrato in vigore l'accordo con la Libia. Ci sono però segnali di ripresa e la pressione rimane costante». E' quanto afferma Oliviero Forti, responsabile nazionale della Caritas interpellato da Apcom.

A fronte di una diminuzione degli arrivi via mare il grosso degli immigrati, circa l'80%, continua ad arrivare nel nostro Paese via terra. Secondo il responsabile della Caritas, molti immigrati sono spinti a lasciare i Paesi di origine non solo per motivi economici. In tanti lasciano i rispettivi Paesi di origine per cercare una protezione internazionale. La tutela del diritto alla protezione internazionale per i richiedenti asilo e i rifugiati è un problema prioritario per la Caritas. «Va da sè che la tutela dei diritti per i rifugiati è prioritario e che ci sono difficoltà in Paesi come la Libia che non ha aderito alla Convenzione di Ginevra».

IL VIMINALE - Ma il ministero dell'Interno in riferimento all'affermazione della Caritas secondo cui il numero degli sbarchi sarebbe di nuovo in aumento a dispetto degli accordi raggiunti con la Libia ci tiene a precisare le cifre in suo possesso: dal 1 agosto 2009 al 31 luglio scorso sulle coste italiane sono sbarcati 3.499 immigrati clandestini, contro i 29.076 del periodo 1 agosto 2008-31 luglio 2009, con una diminuzione dell'88%. In particolare, sottolinea il Viminale, per Lampedusa, Linosa e Lampione il calo degli sbarchi, nello stesso intervallo di tempo, è stato del 98%: i clandestini arrivati in queste località dal 1 agosto 2009 al 31 luglio 2010 sono stati appena 403, contro i 20.655 del periodo 1 agosto 2008-31 luglio 2009.