28 aprile 2024
Aggiornato 08:00
La Russia brucia

Si lavora 24 ore su 24, mentre i cittadini fuggono da Mosca

Anche San Pietroburgo soffoca sotto una nube di fumo. Previsioni non buone per i prossimi giorni. Boom del settore turistico

MOSCA - Lavorare 24 ore su 24. Gli incendi, in Russia, non concedono sosta e il ministro delle Situazioni di emergenza, Sergei Shoigu, ha chiesto ai vigili del fuoco di lavorare giorno e notte. Almeno intorno alla centrale nucleare di Snezhinsk, sugli Urali, minacciata dalle fiamme.
«Vi chiedo di lavorare anche la notte: vi restano 7 ettari, non è una superficie enorme, spero che riuscirete a spegnere l'incendio» ha dichiarato nel corso di un riunione d'emergenza, trasmessa in diretta dalla tv Russia 24. Quanto alla centrale nucleare di Sarov, «non ci sono più focolai» ha rassicurato un funzionario del ministero della regione di Niznij Novgorod. Le autorità, dopo aver più volte dichiarato che non c'era alcun rischio, hanno poi ammesso che il materiale radioattivo era stato portato via dalla centrale all'inizio della settimana.

Nel frattempo, continuano i disagi e i rischi per la salute dei cittadini: anche San Pietroburgo soffoca sotto una nube di fumo, mentre grave resta la situazione a Mosca, dove la temperatura ha raggiunto ancora una volta i 38 gradi e il livello di monossido di carbonio nell'aria è tre volte superiore alla norma. Le previsioni, purtroppo, non sono rassicuranti: nei prossimi giorni, le temperature potrebbero raggiungere i 44 gradi nelle regioni già colpite dai vasti incendi.

Centinaia di moscoviti, esasperati dalla situazione, sono scappati dalla città: secondo le agenzie di viaggi, nell'ultima settimana le vendite di pacchetti turistici e voli aerei sono aumentate del 20%. Tutto esaurito verso Egitto, Montenegro e Turchia. Sempre, però, che si riesca a partire: decine di voli, previsti negli aeroporti di Mosca, sono stati cancellati o spostati in altre città.

I focolai che circondano la regione di Mosca, secondo le autorità, dovrebbero essere spenti «in cinque-sette giorni». Gli incendi hanno provocato 52 morti e hanno distrutto 190.400 ettari di foreste e torbiere.