5 maggio 2024
Aggiornato 13:00
Cronaca

Sassuolo, ucciso e buttato in un pozzo: fermato l'amico 73enne

La vittima, un rappresentante ceramico, era scomparsa giovedì

SASSUOLO - L'avrebbe ucciso con due colpi di pistola, per poi nascondere il cadavere in un pozzo, dopo un litigio per un vecchio prestito economico. Nella notte a Sassuolo è stato fermato dai carabinieri V. M., 73enne del posto, pensionato, nel cui podere a Sant'Antonino di Casalgrande, tra Modena e Reggio Emilia, ieri era stato trovato il cadavere di Franco Gatti, l'amico rappresentante di ceramiche del quale si erano perse le tracce giovedì sera.

Dopo un interrogatorio notturno il 73enne è stato trasferito nel carcere di Modena. Tra i moventi che hanno portato a compiere l'omicidio per gli inquirenti ci sarebbe quindi un litigio tra i due per un vecchio prestito economico. L'uomo - accusato di omicidio aggravato, occultamento di cadavere, porto abusivo di arma da fuoco e danneggiamento a seguito di incendio - si è avvalso della facoltà di non rispondere e non ha collaborato per il ritrovamento del cadavere, come confermano dal Comando provinciale dei carabinieri di Modena.

Nemmeno l'arma utilizzata da V.M., una pistola di piccolo calibro, è stata ancora ancora ritrovata, ma i pm di Reggio Emilia Katia Marino e Luca Guerzoni, che seguono le indagini, hanno raccolto «sufficienti indizi» per motivare il fermo.

A dare l'allarme per la scomparsa di Gatti erano stati i parenti. L'ultima volta era stato visto nel pomeriggio a bordo dell'auto di una delle figlie (una Musa color oro) perché la sua era in riparazione. Poi non era più rientrato a casa. La notte scorsa i militari hanno trovato l'auto bruciata in un fosso a Magreta di Formigine, nel modenese, a poca distanza da Sant'Antonino.