18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Il monito dei Vescovi

«La politica spesso manca di etica e tollera il malaffare»

Il Segretario generale della CEI, Monsignor Crociata: «Alcune organizzazioni stravolgono l'ordine dei valori»

ROMA - La politica spesso risulta «scevra da ogni sensibilità di tipo etico o valoriale», secondo il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons. Mariano Crociata, che denuncia anche «l'inserimento di presenze e organizzazioni che stravolgono l'ordine dei valori e il senso dell'etica pubblica».

«Si deve constatare - ha detto Crociata intervenendo ad un corso per seminaristi a Brunico - che la gestione della cosa pubblica spesso appare condotta nei termini dettati dalla sola razionalità tecnica e calcolante, scevra da ogni sensibilità di tipo etico o valoriale, incapace di coniugare la considerazione degli interessi, delle esigenze organizzative ed economiche, dei meccanismi da gestire o mettere in gioco (a volte addirittura con l'inserimento di presenze e organizzazioni che stravolgono l'ordine dei valori e il senso dell'etica pubblica), con l'attenzione alla persona come vero termine ultimo di riferimento e fine di ogni attività economica, sociale e politica».

Il numero due della Cei, in un discorso intitolato 'Generare relazioni per nuovi cammini educativi', ha poi denunciato il «ripiegamento prodotto da una esasperazione dell'individualismo estetico» che «conduce molti di quanti non sono direttamente impegnati nella gestione della cosa pubblica e nell'organizzazione sociale, al disinteresse per il bene comune, all'indifferenza nei confronti delle conseguenze del proprio agire sulla collettività, all'estraneazione nei confronti di ogni forma di responsabilità sociale. In questo modo, anche nel rispetto della legalità, tutto l'impegno finisce con il concentrarsi nella cura dei propri interessi individuali e con l'esaurirsi nella chiusura in un privato che estranea dalla collettività e allo stesso tempo sottrae ad essa apporti significativi».