2 maggio 2024
Aggiornato 02:00
Migranti

Il Consiglio d'Europa all'Italia: chiarire la situazione degli eritrei in Libia

Lettera del Commissario per i diritti umani a Frattini e Maroni

ROMA - Il Consiglio d'Europa ha sollecitato la cooperazione del governo italiano per «chiarire con urgenza«la situazione dei circa 250 migranti eritrei detenuti in Libia.

Il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg, ha inviato due lettere ai ministri degli Esteri e degli Interni, Franco Frattini e Roberto Maroni, in cui esprime la sua preoccupazione per la sorte degli eritrei detenuti nel centro di Sebha, nel sud della Libia, sottolineando che «c'è motivo per ritenere che qualora questi migranti fossero rispediti in Eritrea rischierebbero di essere vittime di gravi violazioni dei diritti umani».

Nella lettera a Frattini, Hammarberg afferma che, in base alle informazioni ottenute finora, alcuni degli eritrei detenuti in Libia «avrebbero tentato di raggiungere l'Italia per chiedere protezione internazionale e sono state rimandate in Libia senza avere la possibilità di presentare la loro richiesta». «Alla luce della recente decisione delle autorità libiche di far cessare le attività dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) nel Paese, è sempre più difficile verificare l'attendibilità di tali informazioni», precisa il commissario. «Tuttavia - conclude Hammarberg nella missiva inviata al ministro degli Esteri - data la serietà delle affermazioni, spero di poter contare sulla vostra collaborazione per chiarire con urgenza la situazione con le autorità libiche e di essere informato sui risultato delle vostre indagini». Le due missive sono datate 2 luglio.