2 maggio 2024
Aggiornato 10:30
«Aste pilotate»

Tangenti su commesse Trenitalia, 5 arresti della GdF

In manette 2 manager in servizio a Roma: gare a aziende di parenti. Indagati anche altri 6 dirigenti della società del gruppo Ferrovie dello Stato

ROMA - Truccavano gli appalti di Trenitalia e le commesse per la manutenzione di carrozze ferroviarie e locomotori, assegnando le gare con trattative private a società di parenti. Cinque persone sono finite in manette questa mattina in un'operazione della Guardia di Finanza di Napoli, coordinata dalla procura partenopea. I reati ipotizzati sono associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti, corruzione, riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti.

L'INCHIESTA - Le ordinanze di custodia cautelare sono 4 in carcere, una ai domiciliari e una misura interdittiva. In carcere sono finiti anche due ex dirigenti di Trenitalia in servizio a Roma, che secondo gli inquirenti erano le 'menti' della truffa. Uno di questi, in particolare, faceva in modo che gli appalti venissero assegnati all'azienda di manutenzione del figlio imprenditore.
La GdF ha sequestrato anche 4 società di costruzioni del valore di 6 mln di euro con sedi a Napoli, Nola e Fermo. Le commesse oggetto degli appalti, già assegnate, ammontano ad oltre 10 mln di euro e riguardano la manutenzione ciclica programmata e corrente sui carri ferroviari.

TRENITALIA HA COLLABORATO - Un impulso alle indagini è però arrivato anche dalla stessa Trenitalia che ha collaborato, attraverso il proprio «audit» con una indagine interna alla ricostruzione degli illeciti nella vicenda di appalti e tangenti scoperta dalla Procura di Napoli. Lo si apprende da fonti investigative. Questo ha portato al licenziamento dei due dirigenti di Trenitalia coinvolti. L'attività di indagine svolta dalla Guardia di finanza è iniziata nel 2008. Un contributo decisivo all'inchiesta, inoltre, secondo quanto si è appreso, è venuto dalle intercettazioni telefoniche.