29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Politica | Lega nord

L'allarme di Castelli: tornare alle origini

Il vice ministro delle Infrastrutture: «Manca collegialità e gli effetti spesso si vedono»

ROMA - Nella Lega «manca il gioco di squadra». A lanciare il messaggio, in un'intervista al Giornale, è il vice ministro alle Infrastrutture, Roberto castelli. «Io sono qui a Porta Pia un po' isolato, nessuno - spiega - mi dice cosa devo fare. Secondo me manca quello che faceva Maroni anni fa, nel '98, quando stavamo all'opposizione, una bellissima segreteria politica che funzionava benissimo. Sarebbe opportuno rifarla». Secondo l'ex Guardasigilli «non c'è un momento di sintesi e di collegialità, e non azioni sporadiche basate sulla buona volontà dei singoli. Non basta e gli effetti spesso si vedono».

PARTITO LENINISTA - «Senza coordinarsi - osserva ancora Castelli - certe volte non si raggiungono i risultati che si vorrebbero raggiungere». Per esempio, il caso Brancher, «ha colto - dice - un po' tutti di sorpresa». Il vice ministro dice di augurarsi che non stiano nascendo correnti. «Sono d'accordo con Maroni. Il nostro - afferma - è un partito leninista dal punto di vista organizzativo. Però, parlo a titolo personale, non capisco bene le dinamiche interne ai supervertici».