18 aprile 2024
Aggiornato 11:00
In aumento le bevute compulsive

Minori, è allarme abuso alcol

Rapporto Eurispes-Telefono Azzurro. Il primo bicchiere a 12 anni, la moda è stordirsi in compagnia

ROMA - Allarme abuso di alcol tra gli adolescenti italiani. Nel nostro paese il primo 'contatto' con l'alcol avviene a 12 anni, l'età più bassa a livello europeo, mentre si diffonde sempre più il «bingle drinking», la moda del bere compulsivo fino allo svenimento. Lo dice il rapporto Telefono Azzurro-Eurispes 'Bambini e adolescenti in Italia. Un quadro degli ultimi 10 anni' presentato oggi a Roma.

Secondo il dossier il consumo di alcool da parte dei giovani negli ultimi anni sembra aver assunto proporzioni sempre più rilevanti, accompagnandosi ad un cambiamento delle abitudini, delle modalità e delle ragioni dell'uso, nonché dell'età della prima bevuta. L'Italia detiene il primato negativo dell'età più bassa del primo contatto con l'alcol: l'età media in cui avviene l'iniziazione all'alcol è 12 anni e mezzo, rispetto ai 14,6 della media europea e il 54,6% dei ragazzi tra 15 e 19 anni ha già sperimentato, almeno una volta, l'ubriachezza.

Tra i giovani italiani si va diffondendo sempre di più la moda del 'binge drinking' per stordirsi con l'alcol, soprattutto in contesti di socialità e ricreativi. I ragazzi arrivano a consumare quantità di alcool nettamente superiori alle loro capacità fisiologiche di assorbimento (almeno 5 o 6 bicchieri di bevande alcooliche ingeriti in modo consecutivo e rapidamente). Un fenomeno che sarebbe favorito in particolar modo dagli 'happy hours', che - abbattendo i prezzi delle bevande alcooliche - vanno incontro alle contenute disponibilità economiche dei giovani. Molti ragazzi hanno, inoltre, la tendenza a bere nel corso della serata diversi tipi di alcoolici, dalla birra ai cosiddetti breezer, ai superalcoolici e ai cocktail (che contengono spesso anche bevande energizzanti).

Trovano ampia diffusione negli ultimi anni, soprattutto tra i giovanissimi, anche i cosiddetti «alcolpops», bevande dal gusto dolce, apparentemente analcoliche, confezionate in bottiglie dal design e dai colori accattivanti, che hanno - in realtà - una gradazione compresa tra i 4 e i 7 gradi (come la birra). Altra moda di importazione che si sta diffondendo in Italia è quella del «butellon», il vino in damigiana sfuso e a basso costo, addizionato con superalcoolici, che viene consumato da giovani in gruppo nelle piazze o in altri luoghi pubblici e che garantisce lo 'sballo alcolico'.

Aumento anche le dosi di alcol, drink in bustina in monoporzioni che contengono vodka, gin, rum, tequila. Le bustine sono comode perché possono essere bevute ovunque e costano solo un euro e mezzo. In questo modo l'effetto è quello di una 'botta' immediata, non si diluisce più il quantitativo di alcol nel corso della serata: il un rituale è simile a quello di una 'sniffata di cocaina' o dell'assunzione di una pasticca. Questi prodotti permettono anche di aggirare il divieto di vendere bottiglie di alcolici dopo le 21 e di servire cocktail, nelle discoteche, dopo le 2 di notte.