28 agosto 2025
Aggiornato 00:00
Carta autonomie

Dalla Camera primo si allo stop delle mini-province

Sì a emendamento Bruno, via quelle con meno di 200mila abitanti, tranne quelle con più del 50% del territorio montano

ROMA - La commissione Affari Costituzionali della Camera ha approvato un emendamento del relatore al ddl sulla Carta delle Autonomie, Donato Bruno, che prevede che la popolazione delle province non possa essere in ogni caso inferiore ai 200 mila abitanti. L'emendamento è passato a maggioranza, con i voti di Lega e Pdl, mentre le opposizioni hanno votato contro.

La soglia, grazie all'approvazione di un subemendamento presentato dalla deputata del Pdl Beatrice Lorenzin, è più bassa nel caso di province con un territorio che sia per oltre il 50% montano: in questo caso sopravvivono quelle al di sopra dei 150mila abitanti.

LE PROVINCE ABROGABILI - In tutto le province a rischio sono 7. Secondo i dati Istat relativi all'anno 2009 sparirebbero sicuramente in quattro: Vercelli (180.111 abitanti) in Piemonte, Isernia (88.895 abitanti) in Molise, Fermo (176.488 ab) nelle Marche e Vibo Valentia (167.334 abitanti) in Calabria. Altre tre province sono ancora in forse perchè pur avendo meno di 200 mila abitanti potrebbero non rientrare in quanto al 50% con territorio montano; si tratta della provincia di Biella e Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte, e di Crotone in Calabria. E c'è chi perfino paventa che fissare un limite minimo di abitanti così basso sia il preludio alla creazione di nuove province in futuro.