18 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Politica

La Lega alla conquista dell'Emilia Romagna

Alessandri: «Bologna e poi la Regione, ma bisogna fare presto, serve subito tavolo con Pdl»

ROMA - Prima il Comune di Bologna, poi la Regione Emilia-Romagna. Dopo l'exploit delle Regionali, la Lega rilancia i suoi ambiziosi obiettivi a sud del Po, con la convinzione di poterli raggiungere: «La diga si è rotta, ormai non ci ferma più nessuno», assicura il presidente federale del Carroccio e segretario dell'Emilia, Angelo Alessandri.

Già oggi la Lega amministra una sessantina di Comuni sui 340 della Regione, in 13 esprime il sindaco, e un paio addirittura con dele giunte monocolore. Ora il primo obiettivo è il Comune di Bologna: «Ci crediamo in maniera forte - spiega ancora Alessandri in una conferenza stampa alla Camera - ma bisogna fare presto. Entro settembre bisogna partire per la campagna elettorale». E visto che l'obiettivo primario è un accordo con il Pdl, e considerato che la partita del 2011 coinvolge anche i sindaci di Milano e Torino, «bisogna attivare un tavolo con il Pdl». Ovvia la preferenza dell'emiliano Alessandri: «A Milano c'è un sindaco uscente del Pdl, a Torino abbiamo già la Regione con Cota, secondo me la Lega deve puntare su Bologna: in passato non l'avrei detto, ma oggi so che possiamo chiederlo». E poi, tra 5 anni «o forse anche prima se Errani cade, vogliamo vincere anche la Regione». Oppure «le» Regioni, se andrà in porto il progetto di legge che i leghisti hanno già depositato in commissione Affari Costituzionali della Camera per il 'distacco' della Romagna: «Serve una modifica costituzionale - spiega il segretario romagnolo - Gianluca Pini - e con Bossi e Calderoli abbiamo valutato in due anni il tempo necessario per portare i romagnoli, e solo loro, a decidere con un referendum sulla propria autonomia».

Di sicuro, la Lega continuerà nelle «ex regioni rosse» quella che chiamano la «campagna elettorale permanente», fatta di «soluzioni a problemi concreti cui la sinistra non sa più rispondere». I leghisti spiegano di avere «una voglia matta di amministrare», di voler diventare «la classe dirigente di riferimento», e assicurano: «Siamo all'altezza». Per questo lanciano una sorta di «coordinamento permanente» tra le segreterie delle ex regioni rosse, e annunciano una serie di iniziative sul territorio: primo appuntamento - ideato da Massimo Polledri - venerdì a Piacenza, da dove - in piazza delle Crociate - partirà il «Pellegrinaggio verso le regioni rosse liberate».