31 luglio 2025
Aggiornato 04:30
Politiche per l'immigrazione

Vaticano: sbagliata la «cattiveria con i clandestini»

Vegliò critica implicitamente Maroni: «Non innescare violenza. Rivedere norme esplusione e cittadinanza»

MALAGA - Il presidente del Pontificio consiglio per la pastorale dei Migranti e degli itineranti, mons. Antonio Maria Vegliò, critica implicitamente il ministro dell'Interno Roberto Maroni sulla «cattiveria» da usare nei confronti degli immigrati clandestini.

«Un fenomeno di dimensioni epocali come quello delle migrazioni - ha detto l'arcivescovo intervenendo a Malaga, in Spagna, ad un convegno dei vescovi europei sull'immigrazione - richiede una politica che sappia considerare i molteplici meccanismi che lo caratterizzano. Le misure punitive non bastano, spesso nemmeno scoraggiano nuove partenze, le rendono solo più pericolose o costose. Ancor più dannoso è portare avanti una strumentalizzazione politica delle migrazioni senza davvero prendere i provvedimenti necessari, anzi scatenando risentimenti xenofobi nella popolazione locale e, di conseguenza, anche reazioni violente che - ha detto Vegliò - possono trovare addirittura giustificazioni nelle parole di questo o quel politico, come 'ci vuole cattiveria con i clandestini'. Piuttosto ci si dovrebbe chiedere come far incontrare la domanda e l'offerta di manodopera senza che i lavoratori stranieri debbano sempre passare per la porta dell'irregolarità».

«La Chiesa intende affermare la cultura del rispetto, dell'uguaglianza e della valorizzazione delle diversità, capace di vedere i migranti come portatori di valori e di risorse. Per queste motivazioni essa invita a rivedere politiche e norme che compromettono la tutela dei diritti fondamentali, come quello del ricongiungimento familiare, dell'accesso alla cittadinanza, della stabilità del proprio progetto migratorio. Esprime inoltre un forte dissenso - ha aggiunto Vegliò - rispetto alla prassi sempre più restrittiva in merito alla concessione dello status di rifugiato e al ricorso sempre più frequente alla detenzione e all'espulsione dei migranti».

«La Chiesa - ha detto ancora l'arcivescovo - continuerà a impegnarsi affinché siano intensificati gli incontri e il dialogo interreligioso e si adopererà perché le legislazioni sulla libertà religiosa siano improntate a uno spirito di correttezza e di reciproco rispetto. Continuerà altresì ad accogliere con fraternità i migranti che provengono da Chiese sorelle, a condividere con loro la ricchezza della diversità e ad annunciare insieme il Vangelo attraverso la parola e l'azione».