20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Immigrazione

Mons. Marchetto: respingimenti in mare violano diritti

Il Segretario del Pontificio consiglio per i migranti: «C'è diritto ad avere un giusto processo»

CITTÀ DEL VATICANO - I respingimenti in mare delle imbarcazioni provenienti dall'Africa violano alcuni diritti umani fondamentali, quali il principio di non respingimenti per quanti fuggono dalle persecuzioni e il diritto ad avere un «giusto processo» quando viene presa una decisione amministrativa. E' quanto afferma il segretario del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti, monsignor Agostino Marchetto, nell'intervento che terrà domani in apertura del XXX Seminario internazionale di studi storici «Da Roma alla terza Roma», su «Imperi e Migrazioni. Leggi e continuità da Roma a Costantinopoli a Mosca», che si terrà in Campidoglio.

«Confermo - afferma nel testo Marchetto - la mia posizione di condanna a chi non osserva il principio di non refoulement (non respingimento, ndr), che sta alla base del trattamento da farsi a quanti fuggono da persecuzione. E mi domando se in tempo di pace non si riesce a far rispettare tale principio fondamentale del diritto internazionale umanitario, come si farà a richiederne l'osservanza in tempo di guerra. E la domanda si può estendere alla questione della protezione dei civili durante i conflitti, che viene cosi' indebolita nella sua radice comune umanitaria».

«Un altro diritto violato nell'atto di intercettare e respingere i migranti sulle coste africane del Mediterraneo -spiega ancora l'esponete del Vaticano - è quello al 'giusto processo', che comprende il diritto a difendersi, a essere ascoltato, a fare appello contro una decisione amministrativa, il diritto ad ottenere una decisione motivata, e quello di essere informati sui fatti su cui si basa la sentenza, il diritto ad una corte indipendente ed imparziale».