12 ottobre 2025
Aggiornato 06:00
Rivendicazione anarchica

Milano: lettera esplosiva per la Lega, un ferito

L'addetto delle Poste che stava smistando le missive investito da una fiammata. Ricoverato, non è grave

MILANO - Rivendicazione di matrice anarchica, da parte del gruppo 'Sorelle in armi-Nucleo Mauricio Morales/Fai' , per la busta esplosiva destinata al quartier generale della Lega Nord in via Bellerio a Milano e arrivata questa mattina alle Poste di piazzale Lugano. E' rimasto ferito un addetto allo smistamento, trasportato al Policlinico: non è grave, ha una leggera ustione a una mano.

FRASE CONTRO MARONI - All'interno della busta esplosiva c'erano un portafogli, una molletta da bucato, due fili elettrici e della polvere pirica. Il portafogli era avvolto da un volantino di rivendicazione: nel foglio si legge la frase «Nei Cie si stupra», in riferimento ai fatti avvenuti a Milano in agosto, dopo la denuncia di una presunta violenza sessuale subita da una ragazza, su cui sono in corso indagini. Nel volantino si legge anche: «Maroni complice di questi fatti, ci faremo sentire ancora».
Il gruppo «Sorelle in armi» fa parte della galassia del Fai, la Federazione anarchica internazionale, che si è resa protagonista di due episodi simili nel dicembre scorso. Il primo il 15 dicembre a Cie di Gradisca di Isonzo, in provincia di Gorizia, e il secondo il giorno dopo alla Bocconi di Milano. Al direttore del Cie di Gradisca di Isonzo fu inviato un portafoglio-esplosivo contenuto in una busta che lo stesso ministro dell'Interno, Roberto Maroni, definì «di indubbia perizia» .

PROIETTILE SPEDITO AL PREMIER - Era indirizzata alla residenza di Arcore la busta contenente un bossolo inviata a Silvio Berlusconi, intercettata intorno alle 20 di ieri al centro meccanizzato postale di Milano Linate. All'interno c'era un foglio con un disegno realizzato con un tratto infantile di una quindicina di omini in gruppo, ai margini del quale quattro con i nomi di Bonaiuti, La Russa, Cicchitto e Gasparri. Al centro del gruppetto spiccava il disegno di un omino più grosso con scritto «B.S.» accompagnato dalla frase «Farai la fine del topo».

IL PRECEDENTE DELLA BOCCONI - La bomba della Bocconi era invece un ordigno artigianale realizzato con un tubo metallico con una sezione di 25 centimetri, chiuso ai lati da due tappi metallici fissati con 4 viti da 28 centimetri e 8 relativi bulloni, in cui all'interno era pressata una quantità superiore a un chilogrammo di cui solo una piccola parte è esplosa. All'epoca, la sua paternità fu rivendicata da un lungo volantino firmato «Sorelle in armi-Nucleo Mauricio Morales/Fai», facente capo alla galassia anarco-insurrezionalista, che negli anni scorsi ha già rivendicato diverse azioni, tra cui un lettera esplosiva inviata all'ex premier Romano Prodi.

MARONI: «TERRORISMO POLITICO» - «Sono veri e propri atti di terrorismo politico che intendiamo stroncare senza alcuna esitazione per evitare il rischio di un ritorno agli anni di piombo e garantire la tutela delle libere istituzioni democratiche». Così in una nota il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che a seguito dei «gravissimi episodi di intimidazione» avvenuti in questi giorni ai danni di partiti ed esponenti politici, da ultimi quelli di questa notte a Milano, il pacco bomba indirizzato alla Lega Nord e la lettera minatoria contro il presidente del Consiglio, ha convocato per mercoledì 31 marzo alle 11 al Viminale una riunione straordinaria del comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica.

ZAIA: «IL CLIMA NON DEGENERI» - «Siamo solidali con il dipendente degli uffici postali rimasto ferito questa mattina, mentre svolgeva il suo lavoro, dalla lettera esplosiva indirizzata alla Lega Nord.
Vorrei rivolgere un ultimo appello affinché il clima di questi giorni, già deteriorato, non degeneri ulteriormente». Così in una nota il ministro per le Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato la notizia della lettera esplosiva, indirizzata alla sede della Lega Nord di via Bellerio, che è esplosa questa mattina all'alba tra le mani di un dipendente di un ufficio postale di Milano mentre smistava la corrispondenza.
«Appare chiaro - aggiunge - che si vuole colpire e intimidire un movimento politico che riesce a interpretare la profonda esigenza di rinnovamento espressa dal popolo, in cui è profondamente radicato».

ALFANO - Il pacco esplosivo indirizzato alla Lega Nord e le minacce al premier Silvio Berlusconi nascono da un clima avvelenato che crea «profonda inquietudine» nelle istituzioni. Lo ha sottolineato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, secondo cui «si susseguono questi tentativi di intimidazione e di attentato alla vita che sono figli di un clima che non si svelenisce, e che tiene tutti i responsabili delle istituzioni in una condizione di profonda inquietudine. Speriamo - ha aggiunto Alfano arrivando al forum di Confagricoltura a Taormina - che si possa accertare ancora una volta da dove vengono queste minacce, in modo da sconsigliare episodi analoghi».