28 agosto 2025
Aggiornato 02:00
Le novità del decreto

Dl enti locali: il Senato l'approva, è legge

I voti favorevoli sono stati 151, i contrari 92, gli astenuti 3

ROMA - L'aula del Senato ha convertito definitivamente in legge il decreto sugli enti locali. I voti favorevoli sono stati 151, i contrari 92, gli astenuti 3.
Queste le novità introdotte dal decreto:

- NORMA SALVA DEBITO ROMA. Separazione fra la gestione ordinaria del comune di Roma e quella straordinaria per il rientro dei debiti. Verrà nominato un commissario straordinario (diverso dal sindaco) per la gestione di tutti i debiti accumulati fino al 28 aprile 2008 (data dell'elezione di Alemanno).
- TAGLIO ASSESSORI COMUNI E PROVINCE. Già nel 2010, in caso di elezioni, gli assessori dovranno essere al massimo un numero pari ad un quarto dei consiglieri.
- TAGLI CONTRIBUTI ORDINARI. Per il 2010 il taglio dei contributi ordinari a tutti gli enti locali si applicherà in proporzione alla popolazione residente.
- PIÙ FONDI PER L'AQUILA. Aumento del 50% dei contributi ordinari per la provincia dell'Aquila ed i comuni colpiti dal terremoto. Per il comune de L'Aquila l'aumento sarà dell'80%.
- ICI FABBRICATI RURALI. Slitta dal 31 marzo al 31 maggio il termine per la sua presentazione.
- GRANDI EVENTI. Escluse dal patto di stabilità le spese degli enti locali per le opere collegate ai grandi eventi e per gli stati di emergenza. Escluse anche le risorse che vengono dalla Ue.
- FONDI PICCOLI COMUNI. Vengono stanziati fino a 45 milioni per interventi sociali per i comuni fino a 5mila abitanti dove il rapporto fra gli over 65enni ed il resto della popolazione è del 25%, fino a 81 milioni per i comuni con una percentuale di bambini al di sotto dei 5 anni pari al 4,5%, 42 milioni per investimenti per i comuni sotto i 3mila abitanti.
- ATO. Le autorità di ambito territoriale sono soppresse.
- NORMA SALVA BRESCIA E REGGIO EMILIA. Esclusione dal patto di stabilità dei dividendi extra delle partecipate. La norma interessa Brescia, Reggio Emilia e gli altri municipi che nel 2007 avevano ottenuto introiti extra non ripetibili negli anni successivi e quindi destinati ad alzare artificiosamente il saldo da rispettare per non sforare il patto.

UIL: «VUOTO LEGISLATIVO» - Il Senato, nella conversione obbligata del Decreto Legge sugli Enti Locali, ha approvato oggi l’Abolizione delle Autorità d’Ambito Territoriali (ATO) che regolano ed organizzano sia la gestione del servizio idrico che quello dei rifiuti.
Servizi essenziali per la collettività, come l’acqua ed i rifiuti, vanno gestiti in modo integrato, per bacini di utenza congrui e senza frazionamenti del ciclo che fanno lucrare utili a chi gestisce i segmenti convenienti e scaricano invece sulle tariffe e sui cittadini il peso delle altre attività indispensabili, ma costose.
Si cancellano oggi gli Organismi che a tali obiettivi sono preposti e, con l’obiettivo sbandierato della eliminazione di enti inutili, si crea un vuoto legislativo che potrà vedere per ogni singola Regione soluzioni disparate, anche quelle più frammentate e meno razionali.
Va recuperato invece un indirizzo complessivo che dia omogeneità e razionalità alla gestione dei servizi idrici e dei rifiuti ed il Governo ha l’occasione di farlo nella Revisione ormai prossima del Codice Ambientale, che va costruito, diversamente da quanto sin qui avvenuto, con il coinvolgimento delle Parti Sociali.