19 aprile 2024
Aggiornato 22:30
I racconti delle vittime

Guru arrestato: lo chiamavano «lo zio»

Speranza conosceva le due ragazze fin da giovanissime. Le testimonianze: «Restavo paralizzata, lui diceva che nel tempo mi sarei abituata»

ROMA - Era «lo zio» per le due ragazze che sottoponeva continuamente ad abusi sessuali. Danilo Speranza, il guru 62enne di una comunità raccolta intorno all'associazione Maya, che contava un migliaio di aderenti, le conosceva fin da giovanissime. L'incontro con la prima avvenne, infatti, negli anni Novanta, quando aveva un anno. La madre era entrata in contatto con Speranza nella comunità di recupero per tossicodipendenti di Cecchina, in provincia di Roma, frequentata dal marito. Fu lì che lui attirò la donna e sua figlia, approfittando del suo grande carisma e proponendosi come guida spirituale.

Incontrò, poi, la madre dell'altra ragazza qualche anno dopo, in circostanze non molto diverse. Da allora le due donne, con le bambine, presero a partecipare alle attività spirituali organizzate dall'uomo, aderendo alla sua associazione. Dalle indagini emerge che Speranza, approfittando delle difficoltà psicologiche delle due madri, è riuscito negli anni a costruire un rapporto morboso con le due ragazze, che oggi hanno 14 e 15 anni, fatto di abusi e rapporti veri e propri, fin dal periodo dei primi cicli mestruali. Una violenza, quella di Speranza, messa in atto grazie a sottili minacce psicologiche, pressioni e aggressioni. Le indagini sono scattate un anno e mezzo fa quando le due ragazze hanno trovato il coraggio di denunciare.

DECINE LE DENUNCE - Ieri l'arresto, con l'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip della Procura di Tivoli Cecilia Angrisano. E il vaso di Pandora è solo scoperchiato: sarebbero già decine le denunce di altri aderenti all'associazione che hanno deciso di raccontare quello che avveniva tra le mura di via dei Sabelli 18. Per convincere le ragazze a ritirare la denuncia Speranza le ha contattate insistentemente, arrivando alle minacce e persino offrendo alla madre di una delle due 45mila euro per il loro silenzio. Ma non è servito a niente. Per il guru sono scattate le manette e sono in corso ulteriori indagini per individuare le eventuali complicità interne all'associazione.