Guru arrestato a Roma, il Campidoglio si costituirà parte civile
Avrebbe violentato 20 bambine. E' accusato anche di riduzione schiavitù
ROMA - «Come amministrazione comunale non possiamo non costituirci parte civile contro Danilo Speranza», il «guru» della setta Maya che, stando alle indagini condotte dagli inquirenti, «si sarebbe macchiato di crimini orrendi e di inaudita gravità». Lo annuncia in una nota Lavinia Mennuni, delegata del sindaco di Roma alle Pari opportunità, spiegando che il Campidoglio si costituirà parte civile al processo contro Speranza.
Dopo le reiterate denunce presentate da parte di minorenni e madri per violenze sessuali ed estorsioni, la ricostruzione dei fatti ha portato alla luce che Speranza, oltre ad appropriarsi con l'inganno di denaro e averi delle sue vittime, avrebbe violentato almeno venti bambine di età compresa tra i dieci e i dodici anni, «approfittando in modo vergognoso della fiducia concessagli da persone che si rivolgevano a lui in buona fede per il ruolo giocato nell'associazione dedita allo yoga e alle terapie orientali».
L'indagato dovrà rispondere, «oltre che di una serie pazzesca di violenze sessuali», anche dell'accusa di riduzione in stato di schiavitù. «Come amministrazione comunale - conclude Mennuni - ci batteremo con tutte le nostre forze al fianco delle vittime perché questi terribili crimini siano adeguatamente puniti e perché questa tragica vicenda che offende la dignità e la sensibilità di ogni donna non abbia a ripetersi in futuro».