19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Passa la fiducia

Il legittimo impedimento è legge, ecco cosa prevede

Sì ai due voti di fiducia al Governo. Polemiche maggioranza-opposizione, Pd-Idv sventolano la Costituzione

ROMA - Dopo due voti di fiducia, l'aula del Senato ha dato il via libera definitivo al ddl sul legittimo impedimento, lo scudo che consente al presidente del Consiglio e ai ministri di sottrarsi alle convocazioni in sede giudiziaria, privilegiando gli impegni governativi 'autocertificati'. I favorevoli sono stati 169, i contrari 126, gli astenuti tre. Anche nella giornata di ieri il dibattito sulla legge è stato segnato dalle polemiche e dagli scontri anche simbolici fra la maggioranza e l'opposizione: il più vistoso, quello dei gruppi dell'Idv e del Pd, che hanno sventolato in aula la Costituzione. E nel corso della dichiarazione di voto del presidente del gruppo Pdl Maurizio Gasparri, dai banchi dell'opposizione si è levato il grido «vergogna, vergogna».

Il Governo non ha accolto la richiesta delle opposizioni, che chiedevano la presenza di Silvio Berlusconi e un suo intervento in aula per motivare la richiesta di fiducia su un ddl di origine parlamentare. Al suo posto a palazzo Madama ha presenziato il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che però non ha preso la parola. Nel corso della seduta mattutina i senatori dell'Idv hanno anche inscenato una occupazione simbolica dell'emiciclo, sedendosi per terra in aula con la Costituzione in mano, cosa che ha suscitato anche le polemiche di alcuni senatori del Pd. Unica manifestazione dell'ostruzionismo, la richiesta di verifica del numero legale, che ha costretto i vicepresidenti di turno a sospendere la seduta per venti minuti, sia all'avvio mattutino che alla ripresa pomeridiana dei lavori.

Toni roventi - Nelle dichiarazioni degli esponenti dei due schieramenti sul legittimo impedimento i toni sono rimasti quelli roventi degli ultimi giorni: il capogruppo dell'Idv al Senato Felice Belisario ha annunciato un'opposizione sempre più «estrema. Siamo di fronte - ha detto - alla negazione persino della diretta tv, perché il Paese non sappia, non senta, non veda quello che succede nelle aule parlamentari. Non ci fermeremo dinanzi ad ulteriori atti di prevaricazione e di arroganza». Per Luigi Zanda (Pd) «non può esserci nessuna esigenza politica, non ci può essere nessun leader, le cui vicende personali possono giustificare l'approvazione da parte del Parlamento di misure i cui effetti sfascino lo Stato, distruggano la Repubblica». Mentre la capogruppo democratica Anna Finocchiaro ha ammonito sulle conseguenze della prova di forza sul legittimo impedimento, «un punto di non ritorno» nei rapporti fra governo, maggioranza e opposizione.

Di Pietro: «Napolitano fermi questo scempio» - Antonio Di Pietro torna a chiamare in causa il capo dello Stato, questa volta per la legge sul legittimo impedimento che il Senato ha varato. Il leader di Idv, conversando con i giornalisti a Montecitorio, afferma: «Rivolgiamo l'ennesimo appello al capo dello Stato: impedisca, questa volta, lo scempio della legalità. C'è un assassino della democrazia, - continua - si chiama Silvio Berlusconi: dopo avere approvato un decreto legge per truccare le regole elettorali, oggi si accinge a far approvare con un voto di fiducia il legittimo impedimento che assicura impunità a lui e ai suoi ministri».

Bossi: «Il Governo vince sempre» - «Tutto quello che il governo decide di far passare passa perchè è un governo con i voti quindi in aula vince sempre». Così il leader della lega Umberto Bossi commenta il voto di fiducia espresso oggi sul legittimo impedimento a margine dell'inaugurazione di una sezione della Lega a Parabiago.

Ecco che cosa prevede il provvedimento approvato oggi definitivamente dal Senato.

LEGGE ‘PONTE’ PER 18 MESI - Le «disposizioni sull’impedimento a comparire in udienza», pensate per «consentire al presidente del Consiglio dei ministri e ai ministri il sereno svolgimento delle funzioni loro attribuite dalla Costituzione e dalla legge», costituiscono una legge-ponte che resterà in vigore «in attesa della legge costituzionale recante la disciplina organica delle prerogative del Presidente del Consiglio dei ministri e dei Ministri nonché delle modalità di partecipazione degli stessi ai processi penali e, comunque, non oltre diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge».

QUANDO E’ LEGITTIMO IMPEDIMENTO - Per il Presidente del Consiglio dei ministri costituisce legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei procedimenti penali, quale imputato, il concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni previste dalle leggi o dai regolamenti (e in particolare richiama: gli articoli 5, 6 e 12 della legge 23 agosto 1988, n. 4001, e successive modificazioni; gli articoli 2, 3 e 4 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 3032, e successive modificazioni; il regolamento interno del Consiglio dei ministri, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 novembre 1993). Vengono inoltre considerate legittimo impedimento «le relative attività preparatorie e consequenziali, nonché ogni attività comunque coessenziale alle funzioni di governo». (segue)

SOSPENSIONE TERMINI PRESCRIZIONE - La legge prevede espressamente il congelamento del corso dei termini di prescrizione che rimangono sospesi «per l’intera durata del rinvio, secondo quanto previsto dall’articolo 159, (primo comma, numero 3), del codice penale, e si applica il terzo comma del medesimo articolo 159 del codice penale». Il terzo comma dell’articolo 159 del codice penale prevede la «sospensione del procedimento o del processo penale per ragioni di impedimento delle parti e dei difensori ovvero su richiesta dell'imputato o del suo difensore. In caso di sospensione del processo per impedimento delle parti o dei difensori, l'udienza non può essere differita oltre il sessantesimo giorno successivo alla prevedibile cessazione dell'impedimento, dovendosi avere riguardo in caso contrario al tempo dell'impedimento aumentato di sessanta giorni. Sono fatte salve le facoltà previste dall'articolo 71, commi 1 e 5, del codice di procedura penale. Nel caso di autorizzazione a procedere, la sospensione del corso della prescrizione si verifica dal momento in cui il pubblico ministero presenta la richiesta e il corso della prescrizione riprende dal giorno in cui l'autorità competente accoglie la richiesta. La prescrizione riprende il suo corso dal giorno in cui è cessata la causa della sospensione».

RINVIO PER IMPUTATI, NON PER PARTE LESA - Il legittimo impedimento rinvia di un periodo fino a sei mesi le udienze. Si può chiedere un rinnovo del rinvio. Ciascun rinvio non può essere superiore a sei mesi. Viene applicato se chi ne beneficia è coinvolto come imputato in un processo e non quando è parte lesa.

AUTOCERTIFICAZIONE - Il provvedimento prevede che il legittimo impedimento per il presidente del Consiglio e per i ministri a comparire in udienza potrà essere autocertificato da Palazzo Chigi «ove la presidenza del Consiglio dei ministri attesti che l'impedimento è continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni di cui alla presente legge, il giudice rinvia il processo ad udienza successiva al periodo indicato».