I pirati delle moto si difendono: era solo un gioco
Hanno tutti tra 16 e 17 anni e sono originari di Ameglia
ROMA - «Era solo un gioco». Si sono difesi così i ragazzi, tutti originari di Ameglia e Sarzana, denunciati per aver organizzato gare con gli scooter, che sono state filmate e messe su internet. L'operazione è stata eseguita dai carabinieri di Ameglia, appartenenti alla compagnia di Sarzana, nello spezzino. Nella tarda estate dello scorso anno alcuni cittadini si erano lamentati davanti ai carabinieri per gli schiamazzi e i rombi di motore sia il pomeriggio che la notte, soprattutto lungo la strada provinciale litoranea. Già alcune volte i militari erano intervenuti, ma i ragazzi si erano dileguati in tempo per non farsi trovare sul posto. Girava voce in paese che questi ragazzi amassero filmare le loro acrobazie.
I carabinieri avevano quindi cercato su internet l'eventuale presenza di questi filmati, trovandoli sul sito Youtube, dov'erano stati 'postati' da uno dei giovani. I filmati sono stati acquisiti e si è da subito cercato di individuare i ciclomotori dalle loro caratteristiche salienti, colori, elaborazioni, adesivi, andando poi sul campo a identificarli. La notte tra il 17 e il 18 ottobre, a seguito della segnalazione di un cittadino per delle gare tra scooter, una pattuglia di carabinieri è intervenuta, trovando un gruppo di giovani muniti di scooter. Alla vista dei militari c'è stato un fuggi-fuggi generale e nel caos creatosi un ragazzo aveva centrato in pieno con lo scooter l'auto dei carabinieri.
Gli otto centauri erano già stati identificati e segnalati alla procura dei minori di Genova. Erano, infatti tutti minorenni di 16 e 17 anni. A loro carico l'ipotesi di reato di organizzazione di competizioni non autorizzate in velocità con veicoli a motore e partecipazione alle gare, che prevede gravi pene come la reclusione da uno a tre anni e multa da euro 25mila a euro 100mila, la sospensione della patente fino a tre anni e confisca del mezzo.