Inizia l'esame del legittimo impedimento
L'Udc: «serve per stabilire un clima diverso». Il Pd: «non votiamo leggi per Berlusconi»
ROMA - Dopo il «processo breve», è la volta del «legittimo impedimento». Inizia oggi in aula alla Camera, infatti, l'esame di una delle contestate norme che - accusa l'opposizione - consentiranno al premier Silvio Berlusconi di «evitare i processi».
La proposta stabilisce che costituisce legittimo impedimento a comparire alle udienze dei procedimenti penali, quale imputato o parte offesa, il concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni previste dalla legge del 1988 che disciplina l'attività di Governo e l'ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri. In questi casi il giudice rinvia l'udienza e, se l«impedimento' è continuativo, rinvia ad un'udienza successiva al periodo indicato. Il corso della prescrizione resta sospeso per l'intera durata del rinvio.
L'obiettivo, spiega il testo proposto dalla maggioranza ma sul quale converge anche l'Udc, è consentire «al presidente del Consiglio e ai ministri il sereno svolgimento delle funzioni loro attribuite dalla Costituzione e dalla legge».
CLIMA DIVERSO - Per i centristi di Casini è l'occasione per creare «un clima diverso tra politica e magistratura», per sgombrare il campo dall'«accanimento giudiziario» di cui sarebbe vittima il premier. Ma da Pd e Idv arriva la conferma che sarà battaglia contro «l'ennesima legge ad personam». «Poichè forse in giro c'è qualche equivoco e si immagina che il Pd possa barattare l'archiviazione del 'processo breve' con un voto favorevole alla legge sul legittimo impedimento - ha detto anche ieri Bersani - vorrei essere chiaro: noi non voteremo mai, in nessun caso e per nessuna ragione, un singolo e isolato provvedimento in materia di giustizia che riguardi il Cavaliere e non sia inserito in un chiaro processo di riforma. Mai e per nessuna ragione».