23 agosto 2025
Aggiornato 11:00
Occasione la presentazione del volume di Ugo Finetti “La storia di Craxi”

Il partito socialista umbro ha ricordato Bettino Craxi

«Grande statista illuminato che non ha bisogno di essere riabilitato»

PERUGIA - Sono passati esattamente dieci anni dalla sua morte e ancora oggi suscita polemiche e dibattiti, tra chi lo vuole uno statista e chi un corruttore, tra chi nelle fila del centrosinistra e chi invece in quelle del centrodestra. E proprio nel giorno dell’anniversario della sua morte si è discusso sulla storia politica di Bettino Craxi, in occasione della presentazione del volume di Ugo Finetti «La storia di Craxi. Miti e realtà della sinistra italiana».

Un appuntamento organizzato dal Partito socialista umbro all’interno della mostra dedicata ad un’altra figura importante del partito, Pietro Nenni. All’incontro, moderato dal direttore Anna Mossuto e che si è tenuto martedì 19 gennaio, nella sala Cannoniera della Rocca Paolina, erano presenti, oltre all’autore, Aldo Potenza, coordinatore segreteria regionale Partito socialista, e Giorgio Casoli, ex primo cittadino del capoluogo umbro, alla presenza dell’assessore regionale Silvano Rometti, del vicesindaco di Perugia, Nilo Arcudi, di Cesare Carini, segretario regionale dei giovani socialisti, e di Roberto Bertini, segretario regionale del partito.

«Ho cercato di ripercorrere non solo gli ultimi 20 anni della sua vita che sono quelli più noti – ha sottolineato Ugo Finetti -, con la sua elezione a segretario del Partito socialista avvenuta nel ’76, ma sono partito dal ’56, quando appena ventenne venne nominato membro del comitato del Psi e poi si impegnò a fare nascere la prima giunta di centrosinistra nel governo degli studenti e poi nel ’60 alla creazione della prima giunta di centrosinistra nell’amministrazione di Milano».

Durante l’incontro, tutti concordi nel dire la sua storia come uomo di stato è stata spesso strumentalizzata, non tenendo conto dei risultati ottenuti dal politico Craxi, uomo di sinistra. «Sono grato del gesto del presidente Napolitano con la sua lettera alla vedova Craxi – ha concluso Ugo Finetti -, perché rappresenta un contributo importante a quello che deve essere il clima civile del paese. Non si tratta di giustificare tutto ma all’epoca dei fatti tutti i partiti facevano ricorso alle tangenti». I relatori hanno sferzato un duro attacco al Pci e alla Dc sottolineando come «Craxi non ha bisogno di essere riabilitato – ha affermato Giorgio Casoli -, perché è stato un grande statista illuminato e la differenza con gli altri leader di allora sta nel fatto che lui utilizzava i fondi illeciti per dare vita al suo grande progetto, per la costruzione di un grande partito socialista internazionale, mentre nella Dc e nel Pdci i soldi finivano in fondi neri e nelle tasche di pochi». Il dibattito si è concluso con le ultime parole di Aldo Potenza: «Craxi avrà avuto tanti difetti ma di sicuro non ha mai dato la mano a dei dittatori come ha fatto Berlinguer, leader del Pci, che ci andava anche in vacanza. Ecco un’altra differenza».

Prossimo ed ultimo appuntamento all’interno della mostra «Nenni e la sua eredità» sarà il dibattito su «Giovani, perché socialisti», organizzato dai giovani socialisti umbri e moderato dalla giornalista Rosaria Parrilla, che si terrà sabato 23 gennaio, alle ore 17, nella sala Cannoniera della Rocca Paolina, alla presenza di Cesare Carini, segretario regionale dei giovani socialisti, di Luigi Iorio, segretario nazionale della Fgs (Federazione giovani socialisti), e di altri esponenti della Federazione.