Pachistana rapita, i precedenti di Sanaa e Hina
Uccise dai genitori perchè troppo occidentalizzate
ROMA - Sanaa, Hina, Almas. Tre vicende drammatiche, due delle quali finite in tragedia e la terza che ancora lascia con il fiato sospeso, quella di Almas, la 17enne rapita dal padre, a quanto pare con l'aiuto della madre, dopo che il tribunale dei minori di Ancona aveva emesso un ordinanza per allontanarla dalla famiglia di origine perchè pare avesse subito dei maltrattamenti. Il padre, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe un uomo molto rigido e tradizionalista, desideroso di imporre uno stile di vita riservato e altamente timoroso della religione nei confronti della figlia, che non gradiva e preferiva vestire e comportarsi all'occidentale.
Nel settembre del 2009 a Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone, il marocchino El Ketawi Dafani è stato fermato dai carabinieri con l'accusa di aver ucciso a coltellate in un boschetto la figlia diciottenne Sanaa, perché non condivideva la relazione che la giovane aveva con l'italiano Massimo De Biasio, cristiano e di tredici anni più vecchio. El Ketawi Dafani ha atteso la coppia, che si stava recando in auto al ristorante dove la ragazza lavorava e di cui il fidanzato è socio, nei pressi del boschetto. Poi ha bloccato la vettura e ha aggredito la figlia, ferendo il fidanzato che tentava di difenderla. La ragazza ha cercato inutilmente di fuggire nel bosco, ma il padre l'ha raggiunta squarciandole la gola: lei è morta dissanguata.
Nell'agosto del 2006 Hina Saleem, 20 anni, pachistana, viene uccisa a coltellate e seppellita nel giardino della casa dei genitori a Sarezzo, in provincia di Brescia. La sua scomparsa era stata denunciata dal fidanzato, un italiano di 33 anni. Pochi giorni dopo Mohammad Saleem, il padre di Hina, viene arrestato con l'accusa di omicidio volontario premeditato e di occultamento di cadavere. Ricercati anche due cognati e uno zio. Dietro, l'insofferenza del padre di Hina nei confronti dell'occidentalizzazione della figlia e del suo legame con un italiano, un cristiano, e il fatto che si fosse trovata un lavoro senza dirlo in famiglia.