4 ottobre 2025
Aggiornato 09:00
Cronaca. Marche

Pachistana rapita, il padre imponeva alla figlia la religione

I servizi sociali avevano provato un riavvicinamento senza risultati

SENIGALLIA - I servizi sociali di Senigallia, in un profilo poi inserito negli atti anche dal Tribunale dei Minori di Ancona, descrivono Akatar Mahmood, il pachistano che ha rapito la figlia 17enne oggi a Fano, come un tipo molto duro, con precedenti per maltrattamenti in famiglia. La violenza sarebbe scattata - sempre secondo i servizi sociali - per il tentativo del padre di imporre uno stile di vita riservato e altamente timoroso della religione nei confronti della figlia.

La ragazza invece, complice l'integrazione perfetta con i suoi coetanei italiani, avrebbe voluto vestirsi e vivere all'occidentale.
Sia i servizi sociali sia la onlus fanese, alla quale era stata affidata la minorenne, avrebbero cercato di ricucire i rapporti tra la ragazza e la famiglia di origine con un paio di visite «protette» direttamente nell'abitazione della giovane a Senigallia. Ma l'uomo avrebbe mostrato in queste occasioni forte risentimento verso le istituzioni italiane e la figlia.