Per il decennale si riappacificano Stefania e Bobo Craxi
Figlio Bettino:«Non abbiamo riproposto la divisione in blocchi»
HAMMAMET - Il decennale della morte di Bettino Craxi sembra aver compiuto anche il 'miracolo' di una riappacificazione tra Stefania e Bobo. I due figli del leader socialista da anni divisi, non solo politicamente, ieri sera si sarebbero riavvicinati, almeno umanamente. Lo racconta chi ha partecipato alla cena che si è svolta nella casa di Bettino, ospiti i ministri Renato Brunetta e Maurizio Sacconi, che parteciperanno oggi e domani alle celebrazioni per il decennale. Lo ammette anche lo stesso Bobo, stamattina al cimitero cristiano di Hammamet davanti alla tomba del padre: «Sì, è vero. Io e Stefania non abbiamo riproposto la consueta 'divisione in blocchi', anche se restano le divergenze politiche».
Bobo Craxi resta convinto infatti che i socialisti non possano stare con il centrodestra, ne ha parlato ieri anche agli ex 'compagni' Sacconi e Brunetta: «Rivendicare un'identità politica significa guardare a un orizzonte diverso e le personalità socialiste dovrebbero porsi il problema della ricostruzione di una forza socialista, altrimenti tutto questo affetto nei confronti di mio padre e questo patrimonio, che è ancora vitale, resta fine a se stesso. Non gli chiedo di lasciare domani il posto in cui si trovano ma è necessario dare un futuro a questa comunità. Questa è l'eredità di Bettino che ebbe un giudizio severo su quell'epoca e sull'atteggiamento della sinistra che lo criminalizzò, commettendo un grave errore, ma anche dare una prospettiva ad un'alternativa riformista in Italia di cui i socialisti sono parte».
«Oggi noi socialisti siamo fuori dal Parlamento - continua Bobo - e questo è un problema che tutti si dovrebbero porre, non possono dire che ci sono loro perché loro stanno in una formazione politica che fa parte del Ppe». In tanti questa mattina si sono recati davanti alla tomba di Bettino Craxi e per Bobo è la dimostrazione che «il ricordo è sempre vivo. Il tempo che è passato si è dimostrato galantuomo - dice - c'è la consapevolezza di un grande vuoto, anche di classe dirigente, e di un senso di ingiustizia. In questo cimitero tutto l'anno, non solo adesso, arrivano molti italiani, non necessariamente sono socialisti, vengono qui perché vogliono lasciare una testimonianza».