19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Immigrazione & Società

«Osservatore romano»:nel 2010 gli italiani ancora razzisti

«Odio muto e selvaggio che credevamo aver superato»

CITTÀ DEL VATICANO - Nel 2010 «siamo ancora all'odio. Ora muto, ora scandito e ritmato dagli sfottò, ora fattosi gesto concreto»: così la storica Giulia Galeotti conclude, sull'Osservatore romano', un articolo dedicato al razzismo degli italiani nel quale denuncia un «odio muto e selvaggio verso un altro colore di pelle che credevamo di aver superato».

Per il giornale vaticano, «oltre che disgustosi, gli episodi di razzismo che rimbalzano dalla cronaca ci riportano all'odio muto e selvaggio verso un altro colore di pelle che credevamo di aver superato. Per una volta, la stampa non enfatizza: un viaggio in treno, una passeggiata nel parco o una partita di calcio, non lasciano dubbi. Non abbiamo mai brillato per apertura, noi italiani dal Nord in giù. Né siamo stati capaci di riscattarci, quando il 'diverso' s'è fatto più vicino, nel mulatto, a prescindere dalle diversissime cause per cui ciò è avvenuto. Sia stato il risultato di un atto d'amore o, invece, di uno stupro, ben difficilmente abbiamo considerato quel bambino come nostro, al pari dei nostri. Anzi, la doppia appartenenza è sembrata (e continua a sembrare) una minaccia ulteriore. In questo, davvero a nulla è servito l'esempio americano: l'Obama-mania che imperversa trasversalmente, dalla politica all'arte, dallo stile al linguaggio, non ha invece fatto breccia alcuna nel dimostrare il valore dell'incontro tra razze diverse».