25 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Incidenti a Rosarno

Avvenire: mancano le Istituzioni e lo Stato

«E' l'eclissi della legge». Il quotidiano della Cei attacca: da parte di chi «tolleranza eccessiva»? E' barbarie

ROMA - Duro editoriale di Avvenire sulla situazione a Rosarno. Con la condanna dell'assenza di una legge giusta sull'immigrazione e della mancanza di responsabilità dello Stato. «La loro manodopera - si legge in un editoriale di prima pagina intitolato Anche il sonno della legge genera mostri - ci è indispensabile, ma sono irregolari, senza tetto nè leggi. Ed è proprio la eclissi di ogni legge e legalità che colpisce».

Ma gli extracomunitari «non erano invisibili». «Tutti sapevano - prosegue l'editoriale - e molti hanno continuato a fingere di non vedere nell'inquieto vivere di quelle realtà inesorabilmente infiltrate di malavita e malapolitica. Ora è uno scaricare reciproco di responsabilità tra istituzioni, un parlare di 'eccessiva tolleranza della cladenstinità', ma tolleranza da parte di chi?». «È lo Stato, è l'Italia - chiosa il giornale dei vescovi - che deve ritornare a Rosarno. La generosa fatica dei volontari per gli immigrati, in questo caso da sola non basta: se non c'è chi impedisce che si lavori per due euro all'ora». «In un Paese, il nostro, che di ogni persona riconosce la dignità. E dove chi lavora ha diritto almeno a un tetto, e a essere trattato da uomo».

Il quotidiano della Cei definisce la situazione di Rosarno una «sacca di barbarie metropolitana». «Le telecamere - osserva il giornale - hanno portato nelle nostre case i tuguri di cartone, i giacigli di coperte sudice in cui vivono gli uomini che lavorano quattordici ore al giorno. Un rigurgito di brutalità primitiva, la logica bestiale delle faide che da antiche radici si allarga e si fa valere».