28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Incidenti di Rosarno

Maroni accusa la «tolleranza», Bersani: scaricabarile

Da l'opposizione è un coro di critiche contro la «demagogia» del ministro che martedì riferirà in Senato. Il Pdl «diviso» sulla cittadinanza

ROMA - Colpa della troppa tolleranza contro l'immigrazione clandestina, che «ha alimentato la criminalità e ha generato situazioni di forte degrado». E' la lettura fornita dal ministro Roberto Maroni degli incidenti di Rosarno, che provoca però polemiche dall'opposizione e qualche distinguo anche nella maggioranza, soprattutto dai deputati «finiani».

BERSANI - Il più duro è il segretario del Pd Pierluigi Bersani, che ricorda al titolare del Viminale che «da anni viviamo con una legge che si chiama Bossi-Fini...». Insomma, «Maroni non ha perso l'occasione di fare lo scaricabarile». Il Pd ha chiesto quindi a Maroni di riferire alle Camere, e il ministro interverrà martedì in Senato.

IDV - Anche l'Italia dei Valori, con il capogruppo Massimo Donadi, critica l'interpretazione di Maroni: «I clandestini sono carne da lavoro nelle mani delle mafie. E' ora che il governo la smetta di fare solo demagogia elettorale e che cominci a concentrarsi sulla trave della 'ndrangheta e non sulla pagliuzza che è rappresentata dall'immigrazione clandestina».

UDC - Anche l'Udc giudica «superficiale» la posizione del ministro dell'Interno dopo la rivolta degli immigrati a Rosarno: gli «scaricabarile» rischiano soltanto di peggiorare la situazione. Insomma, da tutta l'opposizione è un coro di critiche contro la «demagogia» di Maroni.

DISTINGUO NELLA MAGGIORANZA - A rispondere, in prima fila ci sono i leghisti: «Maroni ha raggiunto risultati senza precedenti nel contrasto alla mafia e ad ogni forma di criminalità organizzata e per questo tutte le forze politiche dovrebbero ringraziarlo», dice il capogruppo alla Camera Roberto Cota. Ma anche dal governo arriva sostegno al ministro dell'Interno, con Ignazio La Russa che condivide la lettura secondo cui certi fatti «derivano proprio dalla troppa tolleranza che c'è stata finora».
Qualche distinguo arriva invece, nella maggioranza, da FareFuturo, la fondazione presieduta da Gianfranco Fini: a Rosarno gli immigrati vivono «in schiavitù». Certo, «nessun motivo, nemmeno il più valido, giustifica l'uso della violenza» ma «la schiavitù degli africani di Rosarno è un problema che va affrontato con decisione. Un clima che rischia di compromettere la legge sulla cittadinanza, fortemente voluta proprio dai deputati finiani.