19 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Cronaca. Lombardia

Milano, rinnovata l'ordinanza che vieta l'alcol agli under 16

De Corato: «In 5 mesi 26 sanzioni e diversi ricoveri in ospedale»

MILANO - «Dopo cinque mesi di sperimentazione, e vista la positività del provvedimento, è stata rinnovata, sine die, l'ordinanza sindacale che ha disposto misure di contrasto all'abuso di bevande alcoliche da parte di minori di 16 anni». Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Riccardo De Corato.

«L'ordinanza che è stata firmata dal sindaco e trasmessa alla Prefettura - spiega De Corato - vieta non solo la somministrazione o la vendita di bevande alcoliche a under 16, ma anche l'uso o la cessione. E rientra in un contesto più ampio di contrasto all'abuso d'alcol. Abuso che in minori può comportare gravissimi effetti sulla salute. Il provvedimento è stato adottato in via sperimentale il 31 luglio scorso. Ma dopo cinque mesi possiamo dire che ha dimostrato efficacia e utilità. Di qui la sua proroga».

«Da subito - precisa De Corato - abbiamo detto che la specifica ordinanza non doveva essere giudicata col multometro. L'obiettivo non era infatti repressivo, ma educativo. Determinare cioè una maggiore sensibilizzazione e consapevolezza del problema coinvolgendo genitori, pubblici esercizi, scuole, media. In cinque mesi la Polizia locale ha erogato 26 sanzioni da 450 euro.

Episodi che hanno spesso salvato i minori da gravi rischi alla salute. Il primo agosto una bresciana di 14 anni è stata soccorsa dai vigili in piazza Vetra e trasportata al Policlinico dopo che per l'abuso di vodka aveva rischiato un coma etilico. Qualche giorno più tardi un tredicenne e un quattordicenne sono finiti al Fatebenefratelli dopo aver bevuto whisky alle Colonne. Un luogo che sciaguratamente è diventato una sorta di palcoscenico per stupide ubriacature. Solo qualche giorno fa altri sei sedicenni hanno avuto la bella idea di ingerire alcol a temperature sotto zero. E per uno di loro, che seguitava a vomitare, i vigili hanno dovuto chiamare l'ambulanza».