20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Terrorismo. Italia

Fai, Maroni: indaghiamo su nuove leve di militanti

E' quanto afferma il Ministro degli Interni: «massima vigilanza e attenzione, in Italia e in Europa»

MILANO - «Le analogie tra i due pacchi bomba inducono a collegare gli episodi in linea di continuità rispetto ad azioni realizzate da componenti anarchiche compiute non solo in Italia ma anche in Grecia e in Spagna. La matrice anarchica può essere riconducibile più che a un rinnovato attivismo dei vecchi militanti che negli anni scorsi hanno rivendicato azioni della stessa natura, a quello che viene definito come «gruppo spontaneo di attività» formato da giovani che intende rinverdire i propositi della Fai rilanciandone il progetto federativo».

E' quanto ha affermato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che ha riferito questa mattina alla Camera in merito all'attentato avvenuto la mattina del 16 dicembre scorso all'Università Bocconi di Milano, rivendicato da «Sorelle in armi - Nucleo Mauricio Morales / Federazione anarchica informale», che il giorno prima aveva inviato un pacco bomba al Cie di Gradisca di Isonzo (Gorizia).

Dopo aver ricostruito le dinamiche dei due attentati e ricostruito brevemente un profilo storico della Fai e della sua attività eversive, il ministro ha precisato che «è poco verosimile l'esistenza di un disegno criminoso eversivo unitario che veda un qualche collegamento strategico tra i diversi eventi». Maroni ha poi aggiunto che da tempo c'è attenzione «sul perdurante attivismo propagandistico degli anarco-insurrezionalisti che ha indotto a mettere a fattore comune le attività giudiziarie in corso da parte della Digos e del Ros in diverse città italiane e dall'altra di focalizzare l'attenzione sulle nuove leve del mondo anarchico nei cui confronti sono in corso iniziative investigative».

«Voglio assicurare al Parlamento - ha concluso il titolare del Viminale - che il livello di operatività delle strutture investigative di intelligence e degli apparati di prevenzione e di vigilanza è ai massimi livelli e in tal senso ho disposto specifiche direttive di sensibilizzazione».

Per quanto riguarda l'attentato alla Bocconi, il ministro ha spiegato che l'«ordigno temporizzato» è stato «realizzato con un tubo metallico con una sezione di 25 centimetri, chiuso ai lati da due tappi metallici fissati con 4 viti da 28 centimetri e 8 relativi bulloni, in cui all'interno era pressata una quantità superiore a un chilogrammo di cui solo una piccola parte è esplosa». Maroni ha invece definita «di indubbia perizia» il confezionamento del portafoglio-esplosivo inviato in una busta al direttore del Cie di Gradisca.