25 aprile 2024
Aggiornato 19:30
E Avvenire spara sul carroccio: polemica sguaiata

Il Vaticano difende Tettamanzi. Napolitano: «Chiesa essenziale»

Il segretario di Stato vaticano Bertone al fianco dell'arcivescovo dopo gli attacchi della Lega: «Sta con il suo popolo»

ROMA - Il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano è sempre al centro delle polemiche per le sue critiche alla politica di sgomberi nei confronti di immigrati e nomadi dell'amministrazione comunale milanese. Dopo i duri attacchi della Lega, il capo dello Stato Giorgio Napolitano difende l'impegno «sociale» della Chiesa, «essenziale anche da un punto di vista della società civile» proprio dopo un colloquio con Tettamanzi, ma il coordinatore leghista Roberto Calderoli non fa marcia indietro e criticare l'omelia tenuta dal cardinale nel giorno di Sant'Ambrogio: «Avrei gradito - dice che qualcuno parlasse dei milanesi». Le gerarchie ecclesiastiche rompono il silenzio e chiedono «rispetto», e perfino il Papa sfiora l'argomento: celebrando l'Immacolata parla delle «persone invisibili» che vivono in città e chiede di rispettare «ogni storia umana» perché «sacra».

CASTELLI - Tettamanzi, «colpevole» di aver parlato di «azione di forza senza finalità costruttive» dopo lo sgombero di un gruppo di famiglie Rom e di aver difeso a più riprese l'accoglienza nei confronti degli stranieri, è da giorni nel mirino della Lega: la Padania si è chiesta se fosse un vescovo o un «imam», Calderoli lo ha accusato di disinteresse nei confronti del crocifisso, il viceministro Roberto Castelli lo ha bollato come esponente di una «corrente di pensiero relativista e mondialista».

AVVENIRE: «POLEMICHE SGUAIATE» - Il quotidiano dei vescovi, Avvenire, in un editoriale parla di «polemiche sguaiate», di «slogan indegni, senza misericordia e senza verità». Mentre il segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, raccomanda «rispetto e verità per Tettamanzi, che è pastore della chiesa ambrosiana che dà la vita per il suo popolo». «Non sono ancora un martire», scherza Tettamanzi.

«TUTTI SULLA STESSA BARCA» - Bertone, che è intervenuto a margine della visita di Napolitano alla Biblioteca Ambrosiana per la mostra su Leonardo, ha ricordato l’ultimo Angelus di Benedetto XVI per rispondere alla critiche del quotidiano la Padania e del ministro Roberto Calderoli: «Come ha detto il Papa, ricchi e poveri, paesi sviluppati e abitanti di paesi sottosviluppati, siamo tutti protagonisti della stessa vita. Dobbiamo salvarci insieme. Mi sembrano la parole più chiare e prospetticamente più adeguate». C’è stato anche un momento scherzoso tra il cardinale Bertone e lo stesso Tettamanzi, quando il primo ha parlato dell’impegno dell’arcivescovo di Milano «a dare tutta la vita per il suo popolo». Pronta la risposta di Tettamanzi che, sorridendo, ha detto: «Non sono ancora un martire...».

LE ALTRE REAZIONI - Tra le prese di distanza dalla linea leghista che arrivano dalle fila del centrodestra vanno segnalate quella del ministro per l'attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, secondo cui «laicità è anche garantire il diritto della Chiesa ad alzare la voce: se quella di Tettamanzi è un'opinione scomoda, anziché spegnergli il microfono è laico alzargli il volume»; e quella del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, il quale rileva che «fanno più notizia le battute cretine che il convinto impegno di ogni giorno contro ogni forma di razzismo e di xenofobia».