2 maggio 2024
Aggiornato 16:00

Diliberto a Federazione Sinistra: sono comunista, voglio restarlo

«Tappa di percorso che può arrivare a partito. Largo ai giovani»

ROMA - «Quello di oggi è un risultato importante. La Federazione io la continuo ad immaginare come una tappa e non come un punto d'arrivo: la tappa di un percorso che possa arrivare al partito». Ha iniziato così il segretario dei Comunisti Italiani Oliviero Diliberto il suo intervento al Teatro Brancaccio all'Assemblea Costituente della Federazione.

«Non dobbiamo avere paura ne' dell'innovazione ne' della tradizione o dell'identità - ha detto ancora Diliberto - è un pendolo quello fra innovazione e tradizione attorno al quale ci giochiamo il futuro di questa impresa. Vedete, io sono comunista, e intendo rimanere comunista e non trovo modo migliore per definire quanti si battono per il superamento del capitalismo. Ma altrettanto voglio che questa mia appartenenza non sia d'impaccio per comprendere quanto radicalmente il mondo e lo stesso capitalismo siano mutati nel corso dei decenni. Non voglio insomma che la parola comunista sia una gabbia invece di essere la parola che sprigiona la più grande forma di liberazione degli esserti umani».

«La società contemporanea non attende i nostri ritardi. Dobbiamo guardare a quello che accade fuori dalle nostre riunioni perché le nostre discussioni interessano solo noi e temo che in qualunque luogo di lavoro le nostre parole siano, oggi, inadeguate e forse è per questo che non ci capiscono più» ha detto Diliberto. «Sono convinto che sia urgente un profondo rinnovamento dei gruppi dirigenti della sinistra e dei comunisti. Alcuni di noi, sicuramente io, siamo sulla breccia da decenni e abbiamo sulle nostre spalle le responsabilità dello stato attuale della sinistra. Nessuno, tranne i più giovani, può chiamarsi fuori. Ed allora largo ai giovani».