Concorrenza pilotata su «caro estinto»: 9 ordinanze

CASERTA - Con regali e minacce avevano costituito un vero e proprio cartello per gestire in maniera illecita il mercato delle pompe funebri. A smantellare l'organizzazione che agiva in alcuni Comuni del Casertano, i carabinieri delle Compagnie di Santa Maria Capua Vetere e di Caserta.

Quattro le ordinanze di custodia in carcere e quattro ai domiciliari oltre a un divieto di dimora rappresentano l'esito dell'operazione «Requiem» coordinata dalla Procura sammaritana. I provvedimenti emessi dal gip del locale Tribunale riguardano sei titolari di pompe funebri, un collaboratore e due centralinisti dell'ospedale civile di Santa Maria Capua Vetere. Le accuse sono: corruzione nell'assegnazione di feretri a imprese funebri, illecita concorrenza mediante violenza o minaccia e tentata estorsione.

Le indagini costituiscono la prosecuzione della cosiddetta operazione «Thanatos» che, lo scorso 26 gennaio, portò allo smantellamento di una vera e propria consorteria criminale eseguendo 22 ordini di custodia cautelare e a otto divieti di dimora. Allora come adesso il gruppo criminale era dedito al condizionamento del libero mercato nel settore delle onoranze funebri. Dalle indagini emerse un vero e proprio sistema 'criminale' che operava all'interno dell'ospedale civile di Santa Maria Capua Vetere.

Le indagini che hanno portato agli arresti odierni hanno fatto emergere le responsabilità di due operatori del centralino telefonico del nosocomio sammaritano. Secondo le accuse i due facevano in modo da assegnare in modo 'privilegiato' le salme giacenti in obitorio. Le due imprese funebri che si avvantaggiavano dei piaceri dei due dipendenti ospedalieri erano: Vecchione e Dorelli&Ferrara. In particolare è risultato che le due imprese si accaparravano le onoranze funebri mediante regali e bustarelle concesse ai centralinisti. Meccanismo che, di fatto, estrometteva le altre ditte concorrenti.