19 aprile 2024
Aggiornato 07:30

Mons. Mogavero: «Inaccettabile attaccare Napolitano»

Per il Vescovo di Mazara del Vallo: «Chi di spada ferisce di spada perisce. Non può fare comiziante»

ROMA - Criticando il presidente della Repubblica, Silvio Berlusconi ha compiuto un gesto «di dubbio gusto e assolutamente improprio», secondo mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo. Quanto alle critiche alla Corte costituzionale il premier, per il presule, «non può permettersi di parlare come un comiziante qualsiasi». E sullo scontro dell'inquilino di Palazzo Grazioli con diverse testate, Mogavero commenta: «Chi di spada ferisce, di spada perisce».

«Ammetto che contro il Presidente del Consiglio c'è stato un accanimento giudiziario, fiscale e mediatico», afferma l'ex sottosegretario della Cei interpellato da 'Apcom' per un commento. «Ma questi sono i prezzi da pagare da parte di chi assume pubblici ruoli politici, imprenditoriali o nel mondo dei mass media. Non mi stupisce - prosegue Mogavero - che oggi i mass media, come dice il presidente del Consiglio, siano al 72% contro di lui. Sarà vero, ma una ragione c'è. Il sistema gli si è rivoltato contro. I media sono come la spada, chi di spada ferisce, di spada perisce».

Il vescovo di Mazara del Vallo esprime giudizi netti sulla crisi tra istituzioni. Criticare Napolitano è stato «di dubbio gusto e assolutamente improprio: non credo proprio che il Presidente della Repubblica si sia comportato da uomo di parte. Come può il presidente del Consiglio accusarlo di averlo preso in giro - si domanda Mogavero - per il fatto di promulgare una legge del Parlamento che, ad ogni modo, non poteva non promulgare? C'era già, inoltre, un pronunciamento della Corte costituzionale, nel 2004, che non eccepiva il fatto che una norma come quella del Lodo Alfano dovesse essere di rango costituzionale. Accusare Napolitano manca di fondamento». Quanto alle critiche alla Consulta, «non conosciamo ancora le motivazioni della sentenza», afferma il vescovo, «ma, pur comprendendo le traversie del premier, è inaccettabile dire, ogni volta, che si tratta dell'attacco di comunisti contro di lui che non è comunista. Ad ogni modo, lo Stato, in questo modo, da di sé un'immagine deleteria. C'è da salvaguardare la dignità delle istituzioni. Il Presidente del Consiglio non può attaccare la Corte costituzionale sulla base di valutazioni personali, tanto più che è parte in causa. Non può permettersi - per Mogavero - di parlare come un comiziante qualsiasi».

Mons. Mogavero, in termini più generali, depreca il tono della polemica di questi giorni. «Siamo di fronte ad una politica gridata, spettacolare, aggressiva», afferma. «Ognuno ha il diritto di difendere se stesso e le sue scelte, ma siamo in un sistema in cui non ci sono nemici. Il linguaggio corrente che lascia intravedere guerre sotterranee, congiure, imboscate, mi sembra fuori dalla logica democratica. Nella logica democratica ci si confronta. La diversità di pensiero, la pluralità culturale, religiosa, artistica, sociale è normale nel gioco democratico. Non è pensabile che chi non la pensa come me sia il mio nemico, non siamo in un campo di battaglia dove 'mors tua, vita mea'».