19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Si conclude oggi una vicenda iniziata nel 2004

A Roma demoliti i gazebo con vista Colosseo di Lory del Santo

Abusi edilizi che modificavano le viste prospettiche dal Palatino

ROMA - Demoliti i due gazebo con vista Colosseo costruiti sul superattico romano di Lory Del Santo: si conclude oggi una vicenda iniziata nel 2004 per un abuso edilizio, spiega l'assessore all'urbanistica capitolino tale da modificare le «viste prospettiche» dal Palatino, uno «sfregio».

La demolizione è avvenuta oggi a Roma, in via Fagutale «nel cuore dell`area archeologica di maggiore pregio della capitale, proprio di fronte al Colosseo», afferma Esterino Montino, assessore all`Urbanistica e vicepresidente della Giunta della Regione Lazio, una demolizione che «ha collaudato la collaborazione interistituzionale tra la Regione Lazio e i Municipi I e XI di Roma in tema di tutela del territorio e repressione dell`abusivismo edilizio».

Si conclude così oggi - sottolinea l'assessore - una vicenda iniziata nel 2004 per il ripristino della legalità in un`area sottoposta a vincolo di piano regolatore, ritenuta dal ministero dei Beni culturali ed ambientali di grande valenza storico-architettonica. Infatti, gli abusi realizzati su due terrazze dell`attico di Lory Del Santo, rispettivamente di 11 e di 25 metri quadri, «modificavano addirittura le viste prospettiche dai siti archeologici del monte Palatino e del Colosseo».

«Sfregio che la capitale del Paese, custode dei beni archeologici più preziosi al mondo davvero non può consentire - sottolinea Montino - grazie alla professionalità messa in campo dai tecnici municipali e regionali, l`iniziativa di oggi conferma l`importanza delle operazioni di demolizione anche ai fini della prevenzione dell`abusivismo edilizio». E lo «smantellamento delle costruzioni illecitamente realizzate di fronte al Colosseo è una conferma che la sinergia tra i diversi livelli istituzionali funziona», ma non solo avverte l'assessore capitolino: «E' un monito per chi, convinto della presunta impunibilità, fosse intenzionato a commettere nuovi abusi. E` chiaro a tutti che i tempi sono cambiati».