20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Cresce la corruzione soprattutto nel settore pubblico

Gesuiti: in Italia allarme corruzione, manca classe dirigente

«Politica dominata da scontro premier-stampa più che da problemi»

ROMA - «Purtroppo nell'attuale momento politico italiano si registra la crescita della corruzione soprattutto nel settore pubblico. Ci sono anche cittadini che decidono di destinare una somma ingente - corrispondente alle esigenze dell'istituzione alla quale vogliono essere eletti - per conquistare un posto di assessore comunale, provinciale, regionale o nel parlamento nazionale, sicuri che, una volta raggiunto l'obiettivo, saranno in grado non soltanto di recuperare la somma 'investita' nell'operazione, ma di accrescerla significativamente».

È la denuncia che arriva dal quindicinale dei Gesuiti, 'Civiltà Cattolica', le cui bozze sono riviste dalla segreteria di Stato vaticana prima della pubblicazione. In un articolo a firma del 'politico' padre Michele Simone intitolato 'Verso un autunno difficile', si sottolinea come si tratta «in un certo senso» del «venir meno di uno dei compiti principali di un partito, cioè la selezione della classe dirigente politica».

L'editoriale ripercorre le vicende italiane dell'estate, dominate «anzichè dall'esame dei problemi angoscianti delle famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese e sono costrette a rivolgersi anche alle strutture territoriali cattoliche per far fronte ai bisogni alimentari essenziali», dallo «scontro tra il quotidiano Repubblica e il Presidente del Consiglio, che ormai si risolverà nelle aule giudiziarie», dalle «accuse rivolte dal presidente Berlusconi alla stampa» e, infine, dalle «accuse rivolte dal nuovo direttore del Giornale, Vittorio Feltri, sulla base di una velina anonima, al direttore di Avvenire, Dino Boffo».