19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Immigrazione

Onu: «In Italia Rom discriminati e maltrattati»

Commissario Diritti Umani: «Situazione diffusa in tutta Europa»

ROMA - «In Italia c'è stata un'abbondante documentazione sulla discriminazione e sui trattamenti degradanti verso la popolazione Rom». A lanciare l'allarme è l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay nel suo intervento inaugurale della 12esima sessione del Consiglio dei diritti umani (il testo del discorso, che sarà pronunciato domani, è stato anticipato oggi).

Secondo Pillay, «nonostante gli sforzi intrapresi dagli stati membri, e dalle organizzazioni internazionali e regionali, il sentimento anti-rom in Europa resta forte». Oltre all'Italia, il magistrato sudafricano cita l'Ungheria per le «numerose aggressioni mortali»; la Slovacchia per i «maltrattamenti da parte della polizia»; e la Bulgaria «dove risulta che molti rom abbiano un accesso limitato al sistema sanitario nazionale perché privi di documenti d'identità e di assicurazione medica».

Problemi nel settore dell'istruzione per i bambini rom sono stati registrati, spiega Pillay, anche nella Repubblica Ceca. Ma sono addirittura 17 i Paesi dell'Unione Europea citati per discriminazioni nei confronti di rom, sinti e nomadi a vari livelli: ci sono anche Finlandia, Francia, Irlanda, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Slovenia, Svezia e Regno Unito. «Anche se sono consapevole degli sforzi compiuti in buona fede per affrontare questo problema - dice Pillay - bisogna fare di più per mettere fine a questo genere di discriminazione».