3 ottobre 2025
Aggiornato 10:30
Polemica Feltri-Boffo

Boffo: «Dieci falsità dal Giornale, ecco la mia verità»

«Feltri sta facendo sistematica e maligna disinformazione»

ROMA - «Dieci falsità: le deformazioni del Giornale e la realtà dei fatti». Il direttore di Avvenire, Dino Boffo, smonta, punto per punto, la tesi di Vittorio Feltri che da giorni lo sta mettendo con le spalle al muro per una vicenda giudiziaria che lo coinvolse nel 2001. «Sul Giornale - scrive il direttore nelle pagine dedicate al Forum - si sta facendo sistematica e maligna disinformazione».

Punto primo: «Boffo 'noto omosessuale' e protagonista di una 'relazione' con un uomo sposato segnalata in atti del Tribunale di Terni». «Falso», ribatte Boffo. «Questo è stato affermato dal Giornale sulla base di una lettera anonima diffamatoria». Così come «falso' è che Boffo sia «attenzionato» dalla Polizia di Stato per le sue «frequentazioni». Una affermazione, ribatte il direttore di Avvenire «grave e ridicola». Terzo: è falso che Boffo sia stato querelato da una signora di Terni. «A Terni, infatti, fu sporta denuncia/querela non contro Boffo, ma contro ignoti da soggetti che ben conoscevano Boffo».

Falso ancora che ci siano «intercettazioni» che accusano Boffo. Il direttore di Avvenire, inoltre, ribadisce di conoscere destinatari delle telefonate, ma «il Giornale non può nella sua montatura accettare un elemento antitetico alla sola idea della colpevolezza di Boffo». Punto sei: «L'omosessualità in questa vicenda è stata pruriginosamente tirata in ballo dall'estensore della famigerata 'informativa' anonima e dal Giornale».

Nelle telefonate attribuite a Boffo ci sarebbero state 'intimidazioni' e 'molestie' a sfondo sessuale', anzi 'omosessuale'. E sarebbero state accompagnate da 'pedinamenti'. «Falso». «Le affermazioni del Giornale sono prive di fondamento», ribatte il direttore di Avvenire. «Boffo si è sempre dichiarato estraneo a una vicenda nella quale, anche presa solo come è stata presentata, sul piano giudiziario non include 'pedinamento' nè molestie legate alla sfera 'sessuale'».

Ed ancora: «Boffo non ha patteggiato alcunchè e ha sempre rigettato l'accusa di essere stato autore di telefonate moleste».

Così come è «falso» che Boffo abbia reso pubbliche 'ricostruzioni' della vicenda. «Boffo, nonostante il pesantissimo attacco diffamatorio del Giornale non intende consegnare niente e nessuno al tritacarne mediatico generato e coltivato dal Giornale». Dieci: «La cosiddetta 'informativa' è un testo gravemente diffamatorio contro Boffo di incerta (per ora) origine, ma sicuramente non scritto in sede giudiziaria nè per sede giudiziaria e non attinente alla vicenda ternana».

Continuano intanto le espressioni di solidarietà da parte dei lettori che vengono pubblicate nelle ultime due pagine del quotidiano della Cei. «Stima a Boffo, indignazione per uno 'scoop' meschino», è il titolo che campeggia.