26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Immigrati

Vaticano addolorato: «Diritti vanno sempre rispettati»

Mons. Vegliò: «Fuggono da povertà, devono essere accolti e soccorsi»

ROMA - «L'ennesima tragedia della migrazione, avvenuta nel Canale di Sicilia, ci ricorda quanto scrive Benedetto XVI nella Caritas in veritate: 'Ogni migrante è una persona umana' che 'possiede diritti fondamentali inalienabili' da rispettare 'in ogni situazione'». E' quanto afferma il presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, mons. Antonio Maria Vegliò, che si definisce «addolorato» ai microfoni di Radio Vaticana.

Queste tragedie, spiega mons. Vegliò, «colpiscono esseri umani che cercano di raggiungere Paesi o regioni economicamente più sviluppati, per fuggire povertà e fame. Per questo sono pronti a rischiare tutto, anche la loro stessa vita. Questo problema, come dice il Santo Padre, 'richiede una forte e lungimirante politica di cooperazione internazionale per essere adeguatamente affrontato'. Quindi se da una parte è importante sorvegliare tratti di mare e prendere iniziative umanitarie, è legittimo il diritto degli Stati a gestire e regolare le migrazioni. C'è tuttavia - sottolinea il presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti - un diritto umano ad essere accolti e soccorsi. Ciò si accentua in situazioni di estrema necessità, come per esempio l'essere in balia delle onde del mare».

«Certamente - osserva l'alto prelato - le nostre società cosiddette civili, in realtà hanno sviluppato sentimenti di rifiuto dello straniero, originati non solo da una non conoscenza dell'altro, ma anche da un senso di egoismo per cui non si vuole condividere con lo straniero ciò che si ha. Poi si raggiungono estremi, ove la condivisione dei beni viene fatta provvedendo piuttosto al benessere degli animali domestici». Per questo, «il nostro Pontificio Consiglio - conclude mons. Vegliò - è addolorato per il continuo ripetersi di queste tragedie e riafferma quanto detto dal Santo Padre nella Caritas in veritate: che 'Ogni migrante è una persona umana che, in quanto tale, possiede diritti fondamentali inalienabili che vanno rispettati da tutti e in ogni situazione'».