19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
La partita del Sud continua ad occupare il dibattito politico estivo

Sud: Berlusconi apre a gabbie salariali, critiche da opposizione

Premier punta a «piano Marshall» per Mezzogiorno: «Guiderò Agenzia»

ROMA - La partita del Sud continua ad occupare il dibattito politico estivo. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha aperto all'ipotesi di gabbie salariali differenziate tra il sud e il nord del paese in un'intervista al Mattino, nella quale ha precisato il suo piano per il Mezzogiorno. Critiche le opposizioni, che denunciano la preponderanza della Lega negli equilibri della maggioranza di Governo.

Gabbie salariali - Era stato proprio il leader del Carroccio, parlando ieri a Pontida, ad esprimersi a favore delle gabbie abolite in Italia quarant'anni fa. «Questa estate la Lega si batterà per i salari legati al costo della vita», aveva detto Bossi. Oggi Berlusconi ha affermato al quotidiano di Napoli: «Tutti condividono l'esigenza di rapportare retribuzioni e costo della vita al territorio. Legare i salari ai diversi livelli del costo della vita tra Nord e Sud risponde a criteri di razionalità economica e di giustizia».

Critiche tutte le opposizioni. Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini attacca: «E' stata concessa alla Lega la golden share di questa maggioranza». Usa concetti analoghi Rifondazione comunista. «Sono Umberto Bossi e la Lega a comandare nel governo», afferma il segretario Paolo Ferrero, che boccia senza appello «l'odiosa proposta delle gabbie salariali». Pino Sgobio del Pdci sostiene che «Berlusconi, come Bossi, vuole ridurre alla fame i lavoratori e la famiglie meridionali». Per Cesare Damiano del Pd «le retribuzioni dei lavoratori italiani sono basse e il governo dovrebbe aprire un tavolo di concertazione per il miglioramento del potere d'acquisto dei salari e delle pensioni».

E secondo Leoluca Orlando dell'Italia dei valori «la qualità della vita non dipende solo dal suo costo, riferito ai generi di prima necessità, ma da un'adeguata rete di servizi e infrastrutture, di cui il Sud è carente» e «il lavoratore non è una macchina né un cavallo da ricompensare per la sua attività con uguale quantità di carburante o biada».

Nella maggioranza il ministro per l'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi interviene per precisare: «Resta il no alle gabbie salariali, il premier pensa a contrattazioni regionali per stimolare investimenti nel Sud». Annuncia, poi, Rotondi: «Presto il mio ministero riunirà in una commissione modello Attali il meglio delle intelligenze meridionaliste».

Nell'intervista al 'Mattino' Berlusconi ha delineato il suo piano per il sud. «Dobbiamo concepire l'intervento straordinario come un grande 'New Deal' rooseveltiano, come un 'Piano Marshall' per il sud», ha spiegato il presidente del Consiglio. Ci sarà una nuova Cassa del Mezzogiorno? «No. Pensiamo ad un istituto molto diverso» per il quale «il ruolo di guida non può che essere del premier», ha spiegato. Berlusconi non ha mancato di puntare il dito sulle «responsabilità delle classi dirigenti meridionali», poiché a fronte di tante risorse pubbliche «l'economia meridionale è diventata in questi anni meno competitiva». Un problema che sarà risolto «solo con il federalismo fiscale».

«Quella del partito del Sud è stata una rappresentazione giornalistica, non un'ipotesi politica», ha poi detto il premier.

Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto in una nota ha spiegato che il premier «conferma le scelte fatte rispetto al Mezzogiorno» e annuncia che «alla ripresa i gruppi parlamentari del Pdl si riuniranno per discutere sul loro documento e sulle iniziative del governo».