6 maggio 2024
Aggiornato 05:01
«L'ospedale non è un manufatto qualsiasi»

Procuratore Agrigento: «Molto preoccupato per ospedale»

Di Natale: «Struttura potrebbe cadere e c'è chi ci ha dormito su»

PALERMO - «Ho grande tensione anche io, personalmente: l'ospedale non è un manufatto qualsiasi, ci potrebbero essere problemi per tutti». Lo dice ad Apcom, Renato Di Natale, il procuratore della repubblica di Agrigento che ha chiesto e ottenuto dal Gip il sequestro dell'ospedale San Giovanni Di Dio entrato in funzione appena 5 anni addietro ed in grado di ospitare 400 pazienti.

SGOMBERO ENTRO 30 GIORNI - «La struttura può subire collassi in caso di gravi tensioni sulle strutture murarie, se c'è un evento sismico - dice - visto che sia le fondamenta che le strutture portanti sono depotenziate, si può verificare un disastro». Ed è per questo che il Gip ha disposto lo sgombero della struttura entro 30 giorni.

ZONA SISMICA - «Ci auguriamo che nel frattempo non succeda nulla - prosegue - perché Agrigento è in zona sismica, e in teoria l'ospedale può cadere. Abbiamo visto cosa è successo a l'Aquila o altre situazioni di scuole in altre zone d'Italia. Secondo i rilievi dei nostri consulenti - dice Di Natale che è in ferie - in presenza di evento straordinario potrebbe cadere: è una vicenda vicenda gravissima. Noi - prosegue- l'abbiamo presa in mano mentre altri ci hanno dormito su».

Secondo il procuratore di Agrigento quelli che `ci hanno dormito su sono «tutti quelli che dovevano fare i collaudi statici e gli uffici tecnici che dovevano occuparsi della vicenda».

CALCESTRUZZO DEPOTENZIATO - Le prove tecniche, cosiddetti «carotaggi», realizzate in ogni punto dell'ospedale San Giovanni di Dio avrebbero evidenziato, in particolar modo, che il calcestruzzo utilizzato era «depotenziato» cioè con una alta percentuale di sabbia e dunque fin dai primi sondaggi non è mai stato escluso un alto rischio di crolli. Il perito Attilio Masnata nominato dalla procura già alla prima tranche di rilievi presentò una relazione tecnica preoccupante: secondo il perito l'ospedale non poteva essere collaudato e doveva, dunque, essere dichiarato inagibile. Fin dalle battute iniziali dell'inchiesta, dopo i primi rilievi tecnici, la guardia di finanza di Agrigento e la procura si erano detti in attesa degli esiti delle perizie per valutare l'opportunità o meno di un sequestro della struttura.