29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Operazione della polizia di Caserta

A Caserta sette fermi per sfruttamento prostituzione

Sgominato un gruppo criminale composto anche da albanesi

CASERTA - La polizia di Caserta ha fermato finora sette persone, tre delle quali albanesi, poiché ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata all'induzione ed allo sfruttamento della prostituzione di decine di donne extracomunitarie.

Avviate alla prostituzione sul litorale domizio - Il sodalizio criminale - spiegano dalla Polizia - era in grado di procurare documenti falsi e addirittura, per regolarizzare la presenza delle prostitute in Italia, era riuscito ad attestare falsamente a pubblici ufficiali dello stato civile l'avvenuta celebrazione di matrimoni falsi e inesistenti. Una volta ottenuta la cittadinanza italiana, le donne venivano successivamente avviate alla prostituzione sul litorale domizio e nelle zone di Vitulazio, Sessa Aurunca, Capua e Mondragone.

Indagini del Commissariato di Sessa Aurunca - Particolarmente brutali erano le modalità utilizzate per costringere le donne alla prostituzione: maltrattamenti, violenze, minacce di morte. Le indagini, svolte dal commissariato di Sessa Aurunca, sono partite a seguito della denuncia di una donna di origine albanese che si era rivolta alla polizia per salvare la propria sorella costretta dai componenti a prostituirsi nei pressi della centrale Enel di Mondragone e tenuta prigioniera in un'abitazione di Villa di Briano. Anche altre prostitute, contattate dagli agenti della polizia di Stato, avevano denunciato i propri aguzzini consentendo l'individuazione dell'intero gruppo.