26 aprile 2024
Aggiornato 04:00

Lasciò morire convivente, assolto perché «assuefatto» a degrado

Aveva lasciato la donna senza assistenza per sei mesi a Milano

MILANO - Il camionista di 63 anni Nunzio Lo Nardo, che nel 2002 a Milano lasciò morire la convivente e coetanea Giancarla Hudorevich, è stato assolto perché in qualche misura «assuefatto» dalla spaventosa situazione di degrado nella quale versava la loro abitazione.

E' quanto scrive la Corte d'Assise d'appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con la quale l'uomo è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. In primo grado Lo Nardo era stato assolto perché il fatto non sussiste in quanto, secondo la Corte d'Assise, la convivenza non comporta gli obblighi di assistenza previsti invece dal matrimonio o da un contratto di lavoro come quello di una badante.

La Corte d'Assise d'appello, presieduta da Santo Belfiore, ha invece criticato la decisione dei giudici di primo grado pur eludendo la questione. A suo parere il comportamento di Lo Nardo è stato motivato da «un misto di ignoranza e rimozione» che lo hanno portato ad abituarsi «alle condizioni igieniche della casa nella quale continuava a vivere ancorché le stesse risultassero assolutamente 'allucinanti' secondo un parametro di 'normalità' e pertanto si sia irresponsabilmente adeguato, senza prendere alcuna iniziativa (almeno fino al momento del ricovero), di fronte alla richiesta della Hudorevich di 'non essere toccata', neppure per essere pulita».