Reggio Emilia, uomo obeso di 36anni muore dopo operazione
Ausl riconduce a «rischio generico per questi interventi»
REGGIO EMILIA - Un uomo di 36 anni è morto sabato scorso dopo aver subito un intervento chirurgico nell'ospedale Santa Maria nuova di Reggio Emilia. Donato Sinisi, imprenditore di 36 anni, originario di Potenza ma residente a Bibbiano nel reggiano, aveva due figli e gestiva una stazione di servizio a Villa Cella di Reggio. Era obeso e aveva deciso di ricorrere al bisturi.
La Magistratura ha aperto un'inchiesta e ha ordinato l'autopsia sul cadavere per chiarire le cause del decesso. L'Ausl di Reggio Emilia, oltre a esprime il cordoglio ai familiari, assicurando fin la massima trasparenza e la disponibilità a supportare le indagini della Magistratura, conferma la fiducia nell'operato dei medici che hanno operato. Per l'azienda sanitaria «l'arresto cardiorespiratorio (irreversibile, nonostante l'immediato intervento di anestesisti, rianimatori e cardiologi) si è manifestato in modo improvviso ed imprevedibile, senza alcun segno o sintomo premonitore». Secondo l'Ausl reggiana, quindi, si tratta di una «causa riconducibile al rischio generico per interventi di questo tipo» che «stante la tipologia dei pazienti, è comunque sempre assai elevato».
All'ospedale «S. Maria Nuova» nel 2008 sono stati effettuati ben 84 interventi di questo tipo. «Da quando l'attività è iniziata (1993) - si legge in una nota -, non si è mai verificato un caso di decesso del paziente nell'immediato post-operatorio». L'azienda fa quindi sapere che l'uomo è stato operato perché prima erano falliti «tutti gli approcci non chirurgici ed era stata condivisa dallo specialista endocrinologo». Inoltre «nelle giornate antecedenti l'intervento, il paziente è stato sottoposto a tutti gli approfondimenti specialistici e strumentali, finalizzati ad orientare l'equipe chirurgica ed anestesiologica nella gestione pre, intra e post-operatoria del caso, in conformità ai protocolli previsti dalla Società Italiana di Chirurgia dell'Obesità».