2 maggio 2024
Aggiornato 03:00
Cronaca - Sicilia

Condannate a 8 e 14 anni nonna e madre bimbi abusati

Vicenda del 2008, erano emerse le loro responsabilità nel «giro»

PALERMO - Sentenza con rito abbreviato e condanna a 8 e 14 anni di galera per due donne, rispettivamente nonna e madre di tre piccoli bambini, coinvolti nell'aprile del 2008 in un giro di squallidi abusi, avvenuti in una abitazione del quartiere di Ballarò. Sulla vicenda fecero allora luce i poliziotti della sezione Reati sessuali ed in danno di minori della squadra mobile di Palermo che eseguirono provvedimenti restrittivi in carcere nei confronti di quattro soggetti, un 17enne e tre maggiorenni, tutti responsabili di violenza sessuale di gruppo in pregiudizio di tre adolescenti di età inferiore a 10 anni. A seguire, sarebbero emerse nella vicende anche le responsabilità della nonna.

L'attività della Polizia di Stato accertò la realizzazione di violenze sessuali di gruppo compiute su tre fratellini in una casa abitata da due degli arrestati (una coppia di coniugi maggiorenne di 25 e 24 anni): gli abusi erano realizzati con la connivenza dei familiari, il terzo maggiorenne arrestato era per infatti una 30enne, madre delle tre vittime.

I poliziotti della Mobile da qualche mese osservavano l'abitazione teatro della violenza a seguito delle atroci rivelazioni fatte da una delle vittime. Il bimbo, da tempo ospite di una casa famiglia, aveva trovato il coraggio di rivelare agli assistenti della stessa struttura ed ai responsabili del servizio di neuropsichiatria infantile la verità. La casa della coppia di coniugi era stata, nel corso del tempo, luogo di abituale frequentazione per la piccola e la madre e soprattutto teatro di giochi erotici spinti cui, nel migliore dei casi, i fratellini erano stati costretti ad assistere.

I piccoli venivano coinvolti nei giochi sessuali di gruppo grazie al gioco 'dell'obbligo e della verità' realizzato con la classica bottiglia che, a conclusione del suo giro avrebbe stabilito il destinatario dell'abuso, che veniva perpetrato dalla coppia di coniugi ed addirittura dalla madre delle vittime. Gli indagati, all'interno dell'abitazione, non si erano limitati ai giochi sessuali ma avevano fumavano liberamente e facevano fumare stupefacenti alle vittime e guardavano film pornografici, sempre in presenza dei minori. Le dichiarazioni delle vittime furono vagliate da operatori e psicologi infantili che in conclusione ne attestarono l'attendibilità. A distanza di tempo, fu accertata la responsabilità della nonna dei tre piccoli che, insieme alla figlia, ha scelto di patteggiare la condanna oggi emessa dall'autorità giudiziaria.