29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Politiche sulla sicurezza

Tettamanzi: «L'accoglienza richiede apertura all'altro»

Arcivescovo Milano: «Solidarietà ma chi arriva rispetti regole»

MILANO - «Non tocca a me entrare nelle dinamiche istituzionali. Una vera accoglienza implica un'apertura verso l'altro, una disponibilità a conoscerlo, ad ascoltarlo. Tutti vogliamo la sicurezza, ma c'è necessità di una sicurezza che sia umana e umanizzante, altrimenti ne escono enormemente penalizzate e sminuite le dimensioni della solidarietà e dell'accoglienza». Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, in un'intervista alla Stampa interviene nel dibattito sul pacchetto sicurezza sul quale il Capo dello Stato ha sollevato perplessità.

Il cardinale suggerisce «invece di rinchiudersi in se stessi occorre protendersi, sporgersi verso il prossimo. Certo l'accoglienza implica anche il rispetto delle regole, della legalità da parte di chi arriva in Italia, però occorre un approccio realmente solidale» perchè «l'importante è non mettere mai in discussione l'uguale valore di ogni persona».

Tettamanzi parla anche dei giovani richiamando le responsabilità degli adulti: «Servono nuovi stili di comportamento quotidiano. Anche la Chiesa deve sempre testimoniare valori in grado di dare significato all'esistenza. Dobbiamo essere i primi a dimostrare l'impegno... Per una società migliore di quella attuale serve sobrietà».

Infine la crisi economica: «E' molto grave - ammette l'arcivescovo di Milano - ma il lamento sistematico è sterile, abbiamo bisogno di speranza».