26 aprile 2024
Aggiornato 00:00

Rapporto Onu sulle droghe illegali. Continuiamo a farci male

Donvito (ADUC): «Il mercato delle droghe sintetiche è in aumento nei Paesi in via di sviluppo»

E' stato pubblicato il rapporto Onu sulle droghe illegali nel mondo. Lo specifico ufficio (Unodc) presieduto per tradizione da un italiano (Antonio Maria Costa, quello in carica) grazie al fatto che il nostro Paese è fra i maggiori finanziatori di questo organismo, ha fatto il quadro del disastro che le droghe illegali provocano nel mondo.
Un bilancio altalenante nel tempo, che ogni anno ha sue caratteristiche con la particolarità di essere simile a quello di qualche anno precedente e che, molto probabilmente, sarà altrettanto simile a quello degli anni a venire.

Quest'anno ci dicono che i mercati di eroina, cocaina e marijuana ristagnano mentre quello delle droghe sintetiche è in aumento nei Paesi in via di sviluppo. Con tanto di medaglia all'Iran per essere il Paese che attua i maggiori sequestri di oppio, all'Afghanistan per essere il maggiore produttore di questa sostanza, così come la Colombia per la cocaina. I mercati mondiali più grandi sono quelli della marijuana (Nord America, Oceania e Europa occidentale), della cocaina (Nord America e qualche parte dell'Europa occidentale) e dell'eroina (Sud-Est Asiatico e Europa occidentale). Meno chiari i dati sulle droghe sintetiche, che dilagano un po' dovunque con produzione essenzialmente nel sud-est asiatico.

La mappa di una sconfitta che il presidente Unodc porterà al G8 di Trieste il prossimo 27 giugno, riconoscendo che i controlli hanno generato un illecito mercato nero di proporzioni macro-economico che utilizza violenza e corruzione. Tuttavia, per Costa legalizzare la droga per eliminare questa minaccia sarebbe "un errore storico". "Le droghe illegali costituiscono un pericolo per la salute. Ecco perché la droga e', e deve rimanere, controllata".
E' evidente che il nostro Costa, pur di mantenere le posizioni che ha, è disposto a mettersi la benda sugli occhi e non vede che i danni della illegalità delle sostanze sono maggiori rispetto ai danni delle sostanze in sé. Non solo, ma, per esempio, non considera il confronto in corso in Paesi come lo Stato della California, dove la legalizzazione della marijuana, oltre che un vantaggio per le questioni di ordine pubblico, è considerata un vantaggio per la quantità di introiti fiscali che porterebbe, tali da sanare i bilanci in rosso. Ma Costa e l'Unodc sono altra cosa rispetto al governatore Arnold Schwarzenegger. Ma sono molto simili, per esempio, a quei governanti e politici italiani che, pur sostenendo pubblicamente la loro contrarietà a qualunque forma di legalizzazione e riduzione del danno, sono ogni tanto "beccati" a far uso di droghe illegali... che sono gli stessi politici che finanziano l'Unodc.

Negli scandali goderecci in corso, degli italiani che contano e ci governano, molto probabilmente arriverà anche la cocaina... sarà come per la prostituzione di cui tutti sanno già tutto: i potenti la praticano e per tutti gli altri è vietato e si va in galera? Non ce ne stupiremmo.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc