1 dicembre 2024
Aggiornato 21:00

Stretta anti-movida a Roma: nuove regole per i locali notturni

Arriva il bollino di qualità per i gestori più responsabili

ROMA - Regole, regole, regole. Parola d'ordine da rispettare, d'ora in poi, per night e discoteche di Roma. Pena la mancata proroga della chiusura del locale dalle due fino alle cinque del mattino che, d'estate, equivale a dire 'zero guadagni'. Il protocollo d'intesa firmato da Comune, Confesercenti e Confcommercio di Roma, vuole favorire un "divertimento sicuro" nelle zone più movimentate della capitale: da Ponte Milvio al litorale di Ostia, da Testaccio all'Eur, da San Lorenzo al Pigneto. Si punta, grazie alla stipula di specifici patti a livello locale, a chiudere la triste partita delle risse, dei coltelli, degli incidenti e dei morti, degli schiamazzi e delle conseguenti proteste dei cittadini.

Il protocollo, annunciato dal Campidoglio a fine febbraio, arriva dopo mesi di polemiche e tentativi falliti, che hanno innescato un mare di contestazioni. A gennaio il sindaco Gianni Alemanno aveva inziato con l'alcol. D'intesa col prefetto aveva dato una stretta alle vendite notturne. Il Campidoglio vietava a laboratori artigianali e associazioni culturali di somministrare alcolici dopo le due di notte, mentre una ordinanza prefettizia vietava la vendita al dettaglio di bevande alcoliche nei negozi dalle 21 fino alla chiusura. Provvedimento che colpiva soprattutto i piccoli negozi alimentari gestiti da stranieri e che rimangono aperti spesso fino a tarda notte. Rafforzati i controlli dei vigili e della polizia, in quel periodo sono fioccate le multe nei confronti degli esercenti disobbedienti, dei parcheggiatori abusivi, dei ragazzi che si mettevano alla guida non molto sobri. A fine febbraio il Campidoglio non ha rinnovato l'ordinanza, ma nel frattempo ha emesso altri provvedimenti, uno dei quali vieta la distribuzione di alcolici nei distributori automatici.

Uno dei più contestati poi è stato il provvedimento anti-cornetti. Il Campidoglio voleva vietare la vendita notturna di brioche, gelati e pizzette a tutti quelli che, pur essendo formalmente laboratori artigiani, non realizzavano il prodotto in proprio. Insomma, solo i 'veri artigiani' avrebbero potuto distribuirli. Anche su questo il sindaco fu costretto a un passo indietro. Alla fine il Campidoglio stabilì che i cornetti potevano essere venduti tutta la notte, purché ci fosse un impegno da parte degli artigiani sul fronte della quiete pubblica. A fine febbraio poi, il Comune annunciò l'avvio di un tavolo con i commercianti per arrivare alla definizione di regole condivise. Obiettivo: più vigilanza a carico dei gestori dei locali. Il Campidoglio avrebbe riconosciuto lo sforzo di quelli più virtuosi con un 'bollino di qualità'. Oggi il protocollo, firmato dai commercianti, è stato presentato.

Il nuovo marchio di qualità si chiamerà "Divertimento sicuro".

Sarà costituito un elenco dei locali autorizzati a chiudere più tardi, un po' come si fa ora nel calcio per gli stadi. Sarà il Comune a dare l'ok all'apertura prolungata. Come si ottiene il 'bollino'? Non somministrando alcolici ai minori di 16 anni, con la certificazione di impatto acustico rilasciata dall'Arpa, utilizzando personale sopra i 18 anni per la somministrazione dei drink, in modo da rendere le persone "penalmente responsabili - spiega il delegato del sindaco al Centro storico del Comune di Roma, Dino Gasperini - in caso di violazione dei dispositivi del protocollo". I locali dovranno predisporre servizi di accoglienza e "instradamento nel locale" utilizzando personale appositamente formato, anche dipendente di società esterne. I giovani saranno accolti e seguiti, i varchi e i parcheggi saranno controllati e regolamentati. Una nuova figura di buttafuori sarà utilizzata per la sorveglianza, grazie a un maggiore impegno in tema di sicurezza da parte dei gestori, che avranno a disposizione una vigilanza mista pubblico-privata. Forme di integrate di vigilanza che il Comune promuoverà in collaborazione con prefettura e questura.

Nei locali, inoltre, dovranno essere promossi messaggi di sensibilizzazione contro gli abusi dell'alcol. Il Comune li sta predisponendo. Si punta a fornire ai giovani un "rientro in sicurezza": per mezz'ora, a fine serata, locali e discoteche suoneranno musica rilassante a basso volume e somministreranno soltanto acqua. "Trenta minuti di decompressione, per far scemare i fumi dell'alcol", dice Gasperini, prima di andare per strada. E se non si è sobri, personale appositamente addestrato proverà a convincere i più alticci a lasciare l'auto per usare i mezzi pubblici. E anche il Comune farà in questo la sua parte, modificando il piano dei mezzi di trasporto, nelle ore notturne, o studiando apposite convenzioni.

I primi cambiamenti si potranno avere proprio al quartiere Testaccio, meta di divertimenti nella notte romana. Il Comune, attraverso la stipula di un patto locale, sta pensando di utilizzare delle specifiche navette, spostando i capolinea nei pressi dei cosiddetti 'distretti del divertimento'. Anche taxi e noleggio con conducente potranno essere coinvolti nel piano per il rientro sicuro, per garantire ai giovani una maggiore scelta.

Il protocollo è attivo da subito e i patti locali, annuncia il Comune, saranno firmati "nei prossimi giorni zona per zona". Chi non rispetterà il patto si vedrà revocare il permesso di chiudere alle 5 l'esercizio. Sarà il Comune a decidere, con il supporto di una specifica commissione che vigilerà sul rispetto delle regole.

Il monitoraggio generale sarà affidato a un apposito tavolo di cui fanno parte Comune, Confesercenti e Confcommercio.

"L'intesa - ha detto Alemanno - è importante perchè ora avremo un punto di riferimento sulle regole da rispettare che parte dalle discoteche e dai locali notturni e che progressivamente potrà essere esteso a tutti i livelli, per giungere a regolamentare tutti i locali nel loro complesso. E presto arriveranno anche le delibere apposite sul marchio di qualità per il divertimento sicuro, e ci saranno anche altre intese sulle restanti tipologie di locali". Per Alemanno, occorre fermare la movida caotica così come il fenomeno delle proroghe selvagge degli orari di chiusura. Al sindaco di Roma ha fatto eco il presidente della Confesercenti locale, Valter Giammaria: "Non vogliamo più dare l'immagine di una Roma che non sa divertirsi.

Questo è un primo accordo che gli esercenti dovranno rispettare e che potrà essere esteso ad altre fasce e settori del divertimento". Secondo il presidente di Silb-Confcommercio, Antonio Flamini, le discoteche "non devono apparire come una minaccia ma una opportunità per la crescita e lo sviluppo.

Residenti e locali del divertimento devono poter convivere. Il protocollo - ha spiegato - è un punto di inizio. E per i locali si prospetta una sorta di patente a punti: chi non osserverà le regole otterrà il no alla proroga dell'orario di chiusura. Le nuove modalità di determinazione degli orari di chiusura dei locali contribuiranno a un reale sviluppo della proposta turistica romana".